Costituito nel 1963, realizzato da Paolo Pizzolongo su idea di Valerio Giacomini, il Giardino della Flora Appenninica di Capracotta, posto a 1.525 m.s.l.m., è tra i più alti d'Italia. Si fregia del simbolo dell'Acero di Lobelius, albero diffuso nei nostri boschi ed esclusivo dell'Appennino centro-meridionale. Si estende per oltre dieci ettari fino ai margini di una foresta di abete bianco - estremo lascito dell'era quaternaria - che riveste il versante settentrionale di Monte Campo.
Il Giardino è un orto botanico naturale, in cui vengono conservate e tutelate le specie vegetali della flora autoctona dell'Appennino centro-meridionale. Grazie alle diverse caratteristiche del terreno, ospita numerosi habitat naturali, dal palustre al rupicolo, dalla faggeta all'arbusteto. Il Consorzio, costituito nel 2003, dall'Università degli Studi del Molise, la Regione Molise, la Provincia d'Isernia, la Comunità Montana dell'Alto Molise e il Comune di Capracotta, ne assicura la promozione e la gestione attraverso il Dipartimento S.T.A.T. della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi del Molise con sede a Pesche (IS).
Il Giardino è impegnato in diversi progetti di ricerca e di conservazione della biodiversità. Conservazione in situ: ricostruzione di habitat naturali e recupero di piante tutelate e a rischio d’estinzione. Conservazione ex situ: in collaborazione con la Banca del Germoplasma del Molise (membro della rete italiana banche del germoplasma per la conservazione ex-situ della flora spontanea R.I.B.E.S.), conservazione dei semi e propagazione di specie naturali e coltivate a rischio di estinzione. In stretta sinergia con il Museo dell'Erbario dell'Università (Herbarium Universitatis Molisii), conservazione della biodiversità floristica regionale. Campi di colture tipiche per il recupero e la valorizzazione delle essenze agroalimentari locali, in collaborazione con l'ARSIA Molise. Il Giardino, che rappresenta un inestimabile bene per la comunità e il territorio dell'Alto Molise, un'opportunità straordinaria di conoscenza del mondo delle piante, promuove l'educazione ambientale e il turismo naturalistico attraverso percorsi didattici, visite guidate, eventi di divulgazione scientifica e persegue il potenziamento della propria ricettività e fruibilità.
Giovanni Pelino
Bibliografia di riferimento:
F. Conti et al., An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi, Roma 2005;
S. Pignatti, Flora d'Italia, voll. I-III, Edagricole, Bologna 1982.
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