Capracotta, agosto.
Abbiamo avuto con il professore Eliseo Sciarretta di Termoli, consigliere provinciale, assessore al Turismo per il Molise, una simpatica conversazione che ci piace divulgare perché pensiamo che così facendo impegniamo pubblicamente il nostro amico di Termoli a non trascurare in seno al Consiglio provinciale il problema di Capracotta, che è problema essenzialmente turistico, e non solo in seno al Consiglio provinciale.
Abbiamo avuto l'impressione che anche il nostro Sciarretta sia uno di quei "molisani nuovi", le cui file si vanno via via ingrossando, antitradizionalisti dinamici, pensosi e standiosi delle cose di casa nostra per il passato sempre neglette, fiduciosi nell'avvenire della nostra Regione.
La conversazione si è svolta intorno ad un tavolo di ping-pong nel giardino dell'Albergo Perla Montana, in una cornice stupenda di monti: la massiccia Maiella, la catena incantatrice delle Mainarde, Monte Campo e Monte Capraro; e giù la storica vallata del Sangro, fiume ricco di trote prelibate.
Alla nostra domanda se è la prima volta che viene a Capracotta, Sciarretta risponde affermativamente. E aggiunge che il primo contatto con l'Alto Molise lo ebbe il 6 luglio in occasione della Festa della Montagna che si tenne nella foresta di Montedimezzo; queste montagne, questi boschi, quest'aria fresca, questo luminoso panorama favorevolmente lo impressionarono e sin dall'allora che sarebbe venuto quest'anno a trascorrere con la famiglia le vacanze a Capracotta.
Alla nostra insinuazione che Termoli gemma di Molise e Capracotta perla di Molise, sembrano avere uno stesso destino perché comune è il nemico delle due nostre graziose cittadine e comuni sono le loro aspirazioni, Sciarretta ci risponde che queste due città sono turisticamente le più interessanti della nostra Regione.
Hanno in seno, Capracotta e Termoli, tante e tali ricchezze che il non vederle sfruttare rende i molisani in genere e particolarmente i responsabili di casa nostra colpevoli. Le Autorità provinciali dovrebbero rivolgere particolare attenzione al problema di Capracotta e Termoli, che in fono è un unico problema, e incrementare al massimo il turismo in queste due città.
«Quali sono – abbiamo chiesto – le deficienze riscontrate a Capracotta?».
Ci risponde che l'essenziale c'è: mancano le sfumature. Fortunatamente tutte le strade rotabili di accesso a Capracotta sono in via di allargamento e di bitumazione: il che è senz'altro molto importante e onora chi ha promosso la risoluzione di questo problema. Si sente però qui la necessità di un grande albergo, attrezzato e sotto ogni riguardo confortevole; è da stupirsi perché questa lacuna non sia stata ancora colmata.
Si sofferma poi sulle strade interne che andrebbero subito sistemate, lamenta la mancanza di un piano regolatore e quindi muove la sua aspra critica al servizio pubblico automobilistico che è affidato alla S.I.M.A. A tale proposito ricorda la sua lunga sosta dopo un lungo viaggio a Staffoli (3 ore) per una coincidenza che non avveniva. Abbiamo ribattuto che questo è un tasto doloroso per Capracotta e per tutti i paesi circostanti: dipende, per noi, dal fatto che si vuole assicurare un pubblico servizio a tutto l'Alto Molise con pochi e antichi mezzi. Una ultima domanda abbiamo posto al prof. Sciarretta.
«Perché in maggior parte i molisani preferiscono altre montagne come a volte altro mare, alle nostre montagne e al nostro mare?».
Il prof. Sciarretta afferma che questo è un argomento che andrebbe dalla stampa regionale studiato, trattato e divulgato. Sembra, secondo lui, che questi molisani... altruisti facciano una questione ambientale, vale a dire che intendono evadere dal solito ambiente molisano: vogliono in povere parole... cambiare aria. Il che è un male.
Ringraziamo Sciarretta della importante conversazione e lo salutiamo con reciproco augurio di vedere quanto prima Termoli e Capracotta avviate decisamente verso quel destino che meritano nell'interesse del Molise.
Durante Antonarelli
Fonte: D. Antonarelli, Essenzialmente turistiche le necessità di Capracotta, in «Momento-Sera», VII:204, Roma, 28 agosto 1952.
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