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UNDICI STELLE RISPLENDENTI

di Anna Vera Sullam (1940)

Angelina e i suoi erano capitati proprio lungo la linea Gustav, una barriera di uomini e mezzi che l'esercito tedesco aveva creato per fermare gli alleati. Per alcuni mesi la linea resse: le strade pessime (la maggior parte di esse non asfaltate) e la difesa messa in atto da Kesselring bloccarono l'esercito angloamericano nella valle del Sangro. In novembre però gli alleati cominciarono nuovamente ad avanzare mentre i tedeschi si ritiravano bruciando e radendo al suolo ogni abitato che incontravano: questa fu la sorte di Roccaraso, Sant'Angelo del Pesco, San Pietro Avellana, Castel di Sangro, Capracotta, Pietransieri e di molti altri paesi. Gli sfollati venivano fatti sloggiare da ciascuna località prima che questa fosse incendiata e ogni volta erano costretti a rimettersi in marcia senza sapere dove avrebbero potuto fermarsi.

Vittoria entrò proprio mentre Angelina stava rincorrendo questi pensieri. Subito dopo entrò la badante con il tè del pomeriggio.

– Ne vuoi una tazza, cara?

– Sì, grazie, con un po' di latte, per favore, e magari due baicoli, se li hai.

Angelina osservò attentamente la nipote: gli occhi le brillavano come quelli di una ragazzina al primo appuntamento. Avrebbe desiderato chiederle il motivo di quella contentezza ma non era abituata a porre domande personali. Se Vittoria avesse voluto confidarsi con lei lo avrebbe fatto.

Parlarono del più e del meno poi, mentre la nipote divorava tutti i baicoli, Angelina le mostrò le fotografie che aveva trovato nella scatola delle fatture.

  • A. V. Sullam, Undici stelle risplendenti, Mondadori, Milano 2012, pp. 87-88.

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