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BELLEZZE NATURALI DI CAPRACOTTA

di Antonio De Nino (1833-1907)

Su quello stesso culmine, il dotto Monsignor Pietropaoli, vescovo di Trivento, nel 1900, fece innalzare una colossale croce, monumento al Redentore.

– In quelle montagne non vi sono lupi?

– No; se vi fossero, sarebbe una festa pei cacciatori. Il paese ha molti cacciatori e bravi tiratori e vincitori nei Tiri a segno. Quando capita qualche lupo, non manca la festa e subito gli fanno la festa. Tempo addietro, ne capitò uno sul primo piano di Monte Campo, festeggiato subito dai cacciatori; uno di loro se lo caricò sulle spalle, seguito da una frotta di ragazzi, e nel paese fu esposto a capo in giù, ammirato da vecchi, da giovani e fanciulli coi sorrisi più o meno canzonatorii. Dunque, niente paura dei lupi. Di orsi non se ne ha idea. La caccia dell'orso si fa alla montagna della Meta.

Rimosse le paure dei lupi e degli orsi, restano le bellezze della natura. Se l'arte e l'artista sono inseparabili, l'artista che va a Capracotta si sente di stare in mezzo all'arte; e, chi non è artista, sente l'arte nel più intimo dell'animo e diventa prediletto della natura. Il sofo da Verulamio soleva dire che un giardino è il più puro dei nostri piaceri e il ristoro più grande dei nostri spiriti, e che, senza esso, le fabbriche e i palagi altro non sono che opere manuali. Di fatto, si osserva sempre che, dove il secolo perviene a un certo grado d'incivilimento e di eleganza, gli uomini si danno prima a fabbricare con sontuosità e poi a disegnare giardini con la maggiore accuratezza, come se nei giardini consistesse la perfezione dell'arte.

Or bene, entrate nei boschi di Capracotta, passeggiate in quelle praterie, e lunghesso le sponde del Verrino e, se mai, arrampicatevi come capre, nelle stratificate balze, e rintanatevi come... volpi nelle basse tane... perdono, perdono! - e avrete la illusione di trovarvi nei giardini più fantastici, dove in limitato spazio sono raccolte molte e svariate bellezze naturali, e dove i polmoni si dilatano per dar posto a grosse onde ossigenate di purissima vita.

  • A. De Nino, Bellezze naturali di Capracotta, in «Il Secolo XX», V:7, Treves, Milano, luglio 1906, pp. 555-557.

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