VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
BIR-BILL, IL GALLO PORTAFORTUNA
di Cesare Zavoli (1895-1964)
Dindi e Lallo erano fratelli e vivevano nel paese di Capracotta, con la madre, la signora Veronica. Facevano i meccanici; riparavano le biciclette, le motociclette e le automobili.
Erano amici di un gallo portafortuna: il gallo del loro pollaio, il quale, quando era stanco di stare nell'orto, andava a passeggiare in paese, entrava nella bottega dei due fratelli e ci stava contento.
Qui volava da un'automobile all'altra, dentro gli scaffali, sui travi o sulla finestra, o sporgeva il collo di tra i ferri della grata, per farsi vedere. Di tanto in tanto lanciava all'aria qualche cantatina, e Dindi e Lallo gli rispondevano, come se fossero anch'essi due galletti canterini.
In tutti i pollai di Capracotta non c'era un gallo così bello e forte.
Pareva un re: un re guerriero. La cresta era come un elmo rosso scuro, quasi nero; e i bargigli sembravano una barba severa.
Il becco era forte, pronto a colpire, e gli occhi, freddi, senza espressione, come quelli delle persone furbe, che non lasciano capire ciò che pensano. Aveva le piume rosse e la coda che sembrava un grande punto interrogativo blu. Camminava diritto, superbo, da padrone.
Nell'orto, le galline lo seguivano beccando i semi tra l'erba e chiocciando.
Il farmacista di Capracotta lo guardava con ammirazione, e volle dargli un nome.
Lo chiamò Bir-Bill.
– Ih, com'è ridicolo! – esclamò la signora Veronica.
– È il nome di un medicamento inventato da me – rispose serio il farmacista.
-
C. Zavoli, Bir-Bill, il gallo portafortuna, Mutilati, Carpi 1951, pp. 115-116.