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CHE FINE HA FATTO SUSY BOMB?

di Simonetta Tassinari (1959)

– Sei rimasta a casa, Susy?

Irene ne era già perfettamente sicura. Era il Gazzettino della scuola, con un sorriso fisso e lezioso stampato in faccia mentre ti raccontava tutto quello che c'era da sapere sui colleghi, liceo scientifico compreso.

– Lo sai com'è fatto Giovanni, Irene. Non si muoverebbe mai –, sospirò Susanna.

Non si trattava di un modo di dire. Per Giovanni erano già troppo le due settimane a luglio a Ischia e la settimana a gennaio a Capracotta. Non vedeva la necessità di lasciare Querceto mai, in nessuna occasione, e anzi compiangeva quelli che lo facevano, poveretti, non hanno capito niente, è così bello stare a casa.

Il macellaio di Susanna, Ferdinando, durante le vacanze di Natale era stato a Cuba. Sua moglie Assuntina si era portata dietro i ferri e la lana perché, altrimenti, si sarebbe annoiata, e Ferdinando aveva speso un patrimonio per scommettere dall'Avana su Inter-Milan. A ogni modo, magari solo per intrecciare maglioni con lo scollo a V e per puntare su Ibrahimovic, Ferdinando e sua moglie erano stati a Cuba.

Quanto al parrucchiere di Susanna, Fabrizio, aveva trascorso le feste in Kenia, essendosi stufato del Mar Rosso, sempre la stessa gente, e aveva donato a tutte le clienti un CD del suo safari fotografico. Ma i Di Lallo, figuriamoci. Se, solo con enormi difficoltà, si fosse riusciti a smuovere Giovanni da Querceto nel corso dell'anno, durante le vacanze di Natale questo sarebbe stato addirittura impossibile, la nostra piazza è così bella, Susy, con i mercatini di Natale!

  • S. Tassinari, Che fine ha fatto Susy Bomb?, Giunti, Firenze 2008, pp. 38-39.

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