VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
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"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)

CUORE DI PASSERO HA LA MORTE
di Cristina Stillitano (1976)
C'era voluto poco meno di un'ora per arrivare a destinazione, ma a Clodoveo era sembrata una vita. Sceso di corsa in strada, si era ricordato che la Lambretta lo aveva abbandonato proprio quel pomeriggio ed era dovuto salire di nuovo in casa, attaccandosi al telefono con la centrale. Le difficoltà, tuttavia, erano appena iniziate perché la centralinista non trovava il brigadiere Colomba che avrebbe dovuto essere in servizio ma era sceso solo un momento per mettere qualcosa nello stomaco. Il commissario aveva urlato talmente forte che la povera ragazza si era messa a piangere.
La chiamata era rimbalzata da un ufficio all’altro perché il Panterone era ancora fuori, in un punto imprecisato tra Torvaianica e Capracotta, impegnato a scarrozzare il sedere del commissario Bigoli che indagava sulla giovane trovata morta in spiaggia. Così era passato almeno un quarto d’ora prima di riuscire a ottenere un agente e una macchina che arrivassero prima di subito in via Barzellotti.
Quando l'appuntato Spezzagiorni era infine comparso a bordo della solita jeep Willys rosso amaranto, Clodoveo era letteralmente fuori di sé e l'aveva accolto con una raffica di maleparole.
Il viaggio non era stato migliore. Spezzagiorni guidava bene ma a piazza Venezia erano incappati in un comizio contro la "legge truffa" che li aveva costretti a tornare indietro, deviando verso la Piramide. Il fuoristrada, per di più, si era imbrigliato in un fiume di scalmanati che si andavano raccogliendo nella zona, sordi alla sirena che ululava impotente la sua fretta.
Il commissario alternava scoppi di rabbia a uno stato di trance in cui mille pensieri si mescolavano e sovrapponevano, come in un angosciante incubo sconnesso. Ogni tanto tirava fuori la busta con la carta e rileggeva in silenzio il messaggio.
A farlo ribollire era soprattutto il senso di sfida che coglieva in quelle parole, recapitate direttamente a casa sua. Chi le aveva scritte, non c'era dubbio, mirava a coinvolgerlo personalmente in quel gioco insensato e delirante. Sì ma chi?
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C. Stillitano, Cuore di passero ha la morte, Stillitano, Roma 2018.