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FRANCESCO BACCARI

(Capracotta, 8 ottobre 1673 - Cerreto Sannita, 23 maggio 1736)

Vescovo di Telese

Durò appena un mese la vedovanza della nostra Chiesa, dopo la morte di Monsignor Gambaro. Gli fu destinato per successore nel seguente mese di Novembre dal Sommo Pontefice Innocenzio XII (Angelo de' Conti) il suddetto Francesco Baccari, nativo di Capracotta in Diocesi di Trivento, fratello di Monsignor Nunzio Baccari, ch'era già Vescovo di Bojano sin dal 1718, e che fu sotto Benedetto XIII Vice-gerente di Roma. Venne ivi consecrato questo nostro Vescovo nel dì 18 Gennajo del 1722; prese possesso nel 27 del seguente Febbrajo; e recossi a fare residenza in Cerreto nel 23 Marzo di detto anno. Grandi cose egli fece ne' 14 anni del suo governo. Presentatosi al suo gregge, qual perfetto modello di vero Sacro Pastore; colle sue virtù, colla sua profonda dottrina, colla sua integrità di vita, col suo zelo paterno, e colla sua consumata prudenza si mostrò sempre istancabile ristauratore della Religione, e della disciplina, forte sostegno del Santuario, temuto flagello del vizio, fermo protettore della giustizia, vindice acerrimo dell'innocenza. La nuova Chiesa Cattedrale a lui dee la sua vaga e grandiosa esistenza, avendola su bel disegno portata a compimento, e quindi ristaurata, e presso che riedificata in poco tempo da capo, tosto che per alcuni difetti dell'arte nella costruzione de' pilastri la vide imprevedutamente crollare. Ottenne a tal uopo un sussidio dal S. P. Benedetto XIII, ch'erasi nel 1729 recato di persona nella sua Chiesa Metropolitana di Benevento per celebrarvi il Concilio Provinciale, cui si degnò presedere. Ottenne pur ivi dallo stesso S. P. la conferma della traslazione della Chiesa Cattedrale in Cerreto. Altre Chiese della Città, e diocesi a lui debbono il loro splendore. Quella del SS. Nome di Dio in S. Lorenzo Maggiore fu da lui consecrata. Fè rispettare da tutti la Religione, e la dignità Episcopale, del cui decoro fu rigido mantenitore: e dopo aver edificato il Clero e 'l popolo a lui soggetto colla voce e coll'esempio; chiuse la sua gloriosa carriera nel dì 23 Maggio del 1736. Venne sepolto il suo cadavere in luogo di deposito nella Chiesa di S. Antonio, presso a quello del suo Predecessore Monsignor de Bellis.

  • G. Rossi, Catalogo de' vescovi di Telese, Soc. Tipografica, Napoli 1827, pp. 183-185.

D. Francesco Baccari fu fatto Vescovo della Diocesi di Telese e Cerreto da Innocenzo XIII nel 1722. Per le sue virtù, per la sua profonda dottrina, per la sua integrità di vita, pel suo zelo paterno, e per la prudenza con cui governò la sua Diocesi, era riputato qual perfetto modello di Sacro Pastore, temuto flagello del vizio, fermo protettore della giustizia, vindice acerrimo dell'innocenza. Dopo 14 anni di suo governo, e dopo aver predetto il giorno della sua morte chiuse la sua gloriosa carriera a' 23 maggio 1736. Il suo cadavere venne sepolto in luogo di deposito nella Chiesa di S. Antonio in Cerreto, da lui riedificata a proprie spese.

  • P. Albino, Biografie e ritratti degli uomini illustri della provincia di Molise, vol. I, Solomone, Campobasso 1864, p. 58.

Nato in Capracotta l'8 ottobre 1673, ed addettosi al sacerdozio, il pontefice Innocenzo XIII lo consacrò Vescovo di Telese e Cerreto nel 1722. Morì il 23 maggio 1736 in Cerreto dove venne tumulato nella Chiesa di S. Antonio, da lui restaurata a proprie spese. Era fratello minore di mons. vescovo Nunzio Baccari.

  • G. Masciotta, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. III, Di Mauro, Cava de' Tirreni 1952, pp. 152-153.

Articoli di Letteratura Capracottese:

  1. L'epigrafe di Palazzo d'Alena

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