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I MONTI AZZURRI

di Massimiliano Ossini (1978)

In Molise c'è un piccolo borgo che conta meno di mille persone a cui amo tornare, di tanto in tanto, per immergermi nella sua atmosfera unica. Capracotta, parte della Comunità Montana Alto Molise, è il più alto comune della regione e tra i più alti dell'Appennino. Adagiato tra le cime, a 1.421 metri, comprende nel suo territorio la vetta di Monte Campo (1.746 metri) e una stazione sciistica che permette di sfrecciare sulle piste che si articolano in questo tratto di Appennino meridionale.

Ma anche questa volta non sono venuto qui solo per sciare. I motivi per indugiare e camminare lentamente nelle vie del borgo sono infiniti e vanno dal clima alla storia, dalla geografia alla flora. Capracotta è infatti chiamato anche il "paese delle bufere", in quanto soggetto a frequenti tormente di neve che lo avvolgono in un candido manto spesso alto sino a un metro.

E una bufera di marzo ha travolto il paese proprio ieri, prima del mio arrivo. Mentre percorro la strada principale della cittadina guardo con ammirazione gli abitanti aprire varchi e ripulire le vie e i cortili antistanti le case. Conosco la loro forza e l'armoniosa simbiosi che vivono con la natura che, a queste altitudini, sa essere severa quanto dolce. Tra qualche settimana la primavera arriverà anche quassù e mostrerà il suo volto variopinto nel Giardino della Flora appenninica, appena fuori il paese, un orto botanico che raccoglie le specie floreali più rare e meravigliose dell'Appennino centro-meridionale.

  • M. Ossini, I monti azzurri. In cammino sugli Appennini, Rizzoli, Milano 2022, pp. 133-135.

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