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IL CAFFÈ DEI PINI

di Enzo Di Stasio

Ornella tirò fuori il cellulare, che in quel momento vibrava, e lesse con un ritrovato sorriso a trentadue denti: – È lui! È lui! Scrive: torno nel weekend. Preparati. Ci aspettano giorni intensi.

Fabrizio si risistemò l'orecchino senza badare ai vaneggiamenti della poveretta. Si limitò solo a mugugnare:

– Giorni intensi... notti in uno squallido motel di periferia e un biglietto da dieci euro per il taxi.

Dal fondo, Mario e Romoletto si alzarono. Ciascuno estrasse una banconota da 50 euro e la poggiò sul tavolo come in un film western.

Ubaldo, uscendo con lo straccio, esclamò: – Che è successo?

E Mario, prontamente: – È successo il fattaccio... Ma non è partita.

Poi, ognuno lanciò la propria scommessa sulla prossima destinazione farlocca: Maldive durante la stagione dei monsoni, Etiopia con volo low cost e pernottamento in un albergo a ore, o forse Capracotta, che tra le mete era la più fattibile.

  • E. Di Stasio, Il Caffè dei Pini. Racconti di un bar della periferia romana, Sigem, Roma 2025.

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