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IL SANNIO MODERNO

di Igino Petrone (1870-1913)

L'improvvida opera, alterando la plastica del terreno, ha scemato anche la beltà del paesaggio. Ricco di pittoresche vedute, per la varietà accidentata ed i contrasti del rilievo e per la vastità degli orizzonti liberi e luminosi che si dischiudono sugli altipiani, esso presenta bellezze naturali non comuni ed il più spesso ignorate, salvo il mirabile e ben noto versante del Monte Capraro. Partecipa tuttavia, qua e là, dei caratteri di uniformità che contrassegnano, del resto, il paesaggio appenninico in comparazione di quello alpino. Le vette dei monti non si appuntano in spigoli aguzzi o in creste sottili emergenti nell'altitudine dell'orizzonte, ma o si distendono in sommità pianeggianti ed in pianori accidentati, o si arrotondano in linee sinuose e mitemente ondulate, che comunicano al panorama un aspetto monotono. La denudazione delle pendici ha messo allo scoperto l'asperità della roccia viva, non sorrisa di verzure e di arbusti. Sullo sfondo uniforme, suffuso un tempo di bel color verde, domina om il grigio cinereo dei calcari e la tinta rossiccio-ferrigna delle argille e delle arenarie.

  • I. Petrone, Il Sannio moderno (economia e psicologia del Molise). Conferenza tenuta alla "Dante Alighieri" il 17 febbraio 1910, Paravia, Torre del Greco 1910, pp. 14-15.

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