top of page
tamaro2023.jpg

IL VENTO SOFFIA DOVE VUOLE

di Susanna Tamaro (1957)

Nel frattempo, la grande macchina matrimoniale a Capracotta si era messa in moto e sarebbe stato impossibile anche solo accennare un passo indietro. Anche se per tradizione sarebbe stato a carico del padre della sposa, il ricevimento si sarebbe svolto nel luogo delle nozze, e così diverse volte Davide e io eravamo tornati in Molise per organizzare il grande giorno.

La madre e le sorelle tenevano in cucina un elenco delle persone da invitare, che a ogni visita si allungava. Quando salivo in macchina per tornare a Bologna venivo regolarmente rifornita di una busta pieni di caciocavalli per i miei genitori.

Nella mia ipocrisia sociale - che, nonostante la mia ribellione, aleggiava comunque dentro di me - ho esitato un bel po' prima di offrire quei succulenti doni ai miei genitori, ma poi ho pensato che se i miei suoceri avessero chiesto loro, al matrimonio, se li avessero graditi, che figura avrei fatto? Così un giorno sono andata a Ferrara e ho deposto quel profumato carico sul tavolo della cucina, dicendo:

– Da parte dei genitori di Davide. Caciocavallo di Capracotta, specialità della zona.

Se la questione ristorante era tutta in mano ai miei suoceri, l'abito da sposa ricadeva sulle spalle di mia madre. A febbraio siamo andate dal miglior sarto di Ferrara, ci ha proposto varie ipotesi e alla fine la scelta migliore è sembrata a mia madre un tailleur color panna; anch'io mi sarei sentita a mio agio in quel completo ma mi rendevo conto che quell'austera sobrietà non sarebbe stata per niente apprezzata dalla folla che mi attendeva a Capracotta. Così lì, davanti al sarto, ho dovuto confessare la cosa che fino a quel momento avevo taciuto: si sarebbe trattato di un matrimonio religioso.

  • S. Tamaro, Il vento soffia dove vuole, Solferino, Milano 2023.

bottom of page