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LUIGI CAMPANELLI

(Capracotta, 4 ottobre 1854 - 28 gennaio 1937)

Avvocato e sindaco di Capracotta

Tra i varii usi attinenti alla religione, è pieno di simpatia quello della Sacra Famiglia, nella ricorrenza festiva di San Giuseppe. Il piccolo dramma sacro si rappresenta in alcune famiglie signorili di Capracotta e specialmente dalle famiglie Campanelli e Castiglione. Si prepara un pranzo per quattro poveri del paese, cioè un vecchio, che fa da San Giuseppe, una vecchia che rappresenta Sant'Anna, e un'altra che funge da Maria; più un fanciullo che fa da Gesù Bambino. Giuseppe, Anna e Maria hanno l'obbligo di confessarsi e comunicarsi. Il Bambino Gesù è dispensato. Tutti vestono con abiti più o meno nuovi e puliti. Chi non ce l'ha, li riceve in dono da chi festeggia quel giorno. Il pranzo per la sacra famiglia si compone di frittata, minestra di ceci, pasta asciutta con sugo, pesce, per lo più, secco, sottaceti, carne e frutta: totale, sette cose. S'intende che non tutto si mangia. Quel che avanza, si manda alle famiglie dei sacri rappresentatori. Le donne di casa servono a tavola. Ciascuno della parentela assaggia le vivande per divozione. Vanno ad assaggiare anche i non poveri e sempre per divozione, rompendo la divozione ai padroni di casa! Questa pia costumanza vige anche a Palena, e il cav. Luigi Campanelli, cultore di storia patria e autore di una pregevole monografia sopra Capracotta, crede che appunto da Palena la introducesse nel paese nativo, tra il 1687 e il 1766, un arciprete suo antenato e suo omonimo.

  • A. De Nino, Bellezze naturali di Capracotta, in «Il Secolo XX», V:7, Milano, luglio 1906, pp. 552-553.

 

Dedicato alla cara memoria

d'una bella invidiata figura,

d'una vita geniale, immatura,

che la morte nel fiore spezzò,

lessi un libro, più bella scrittura

sto in gran dubbio se letta l'avrò...

C'è nel testo una scritta imponente...

Breve fila che gridan dolore.

Le ha dettate quel povero cuore

di suo padre, a se stesso, l'autor,

Campanelli, quel nato signore,

l'avvocato, che è sempre un valor.

Quanta luce mancava. Lo scritto,

nella bella raccolta dimostra,

don Luigi, per opera vostra

quale genio s'impose, chi fu,

come venne alla luce la nostra

Capracotta, millenne, lassù.

Quasi fosse assegnato a quel posto

fra due monti, da madre natura,

in quel dolce pendio di pianura

invidiato, da ognuno che sa,

il valor di quell'aria sì pura,

odorosa! Di rara bontà.

Tutto sembra ben chiaro, avvocato,

per le tue gran ricerche pazienti,

confermate dai resti esistenti

che, con quella passione che tu

sai spiegarle, par di esser presenti

alla vita del tempo che fu.

Il tuo nome sarà ricordato,

per l'oprato di detta scrittura,

dalla gente presente e futura,

fin che in piedi il paese sarà.

Vogliam dire che, fino a che dura,

per te sempre un pensiero si avrà.

  • N. D'Andrea, Le poesie di Nicola D'Andrea, Il Richiamo, Milano 1971, pp. 11-12.

Intitolazioni a Luigi Campanelli:

  • Via Luigi Campanelli, Capracotta (IS).

​​

Scritti di Luigi Campanelli:

  • L. Campanelli, Notizie del territorio di Capracotta, Tip. Sannitica, Agnone 1899;

  • L. Campanelli, Lettera-proemio ad una futura pubblicazione, Colitti, Isernia 1902;

  • L. Campanelli, La chiesa collegiata di Capracotta, Soc. Tip. Molisana, Campobasso 1926;

  • L. Campanelli, Il territorio di Capracotta, Tip. Antoniana, Ferentino 1931.​

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