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MISTERIOSE LUCI LONTANE

di Andrea Rossi (1988)

Solamente affacciandosi e ammirando il panorama che si apriva da lì, apprezzò forse quello che era il vero primo giorno d'estate a Roccavento. Il cielo era candido, senza umidità, anche l'altra metà della giornata di preannunciava immacolata. Gli occhi cervini di Elisabetta si posarono sulle montagne che da lì si potevano ammirare in lontananza "Ethan... chissà che starà facendo adesso..." pensò tra sé e sé mentre scrutava le impervie cime che si stagliavano per chilometri. Malgrado il telefono e allo stesso modo la casa fossero da tempo in profonda quiete, dopo la perfida mattinata di studio, proprio non le andava giù il trascorrerne il resto all'ombra dell'imminente esame di microbiologia; tuttavia, Alessia era a lavoro nella caotica Adria ed Emilia stava recuprando il suo turno al Pub.

"Almeno non c'è Alex a rovinarmi la giornata oggi" rifletté, incredula nel lanciare un'altra occhiata allo smartphone senza notifiche.

Scongiurando tale evento funesto, poté tornare nuovamente a perdere lo sguardo fuori dalla finestra. Si adagiò chinandosi sul davanzale fino ad appoggiare il mento sulle braccia. Vi trascorse un buon quarto d'ora, seguendo ogni cosa che prendesse vita, dalla finestra di camera sua, fin dove potesse mirare. Un passatempo in quel frangente fu seguire quello che inizialmente era solo un puntino rosso e che emergendo dalla boscaglia si tramutò, a tutti gli effetti, in un robusto fuoristrada; a sua volta, questo, era braccato a breve distanza da un altro, d'un colore opposto, il blu. Li osservò per tempo risalire le brecciate per monte Sibilo mentre andavano alzando una sottile nube di polvere con le loro pesanti ruote dentate. Ne pedinava con gli occhi la corsa sui polverosi rettilinei, fino ai lenti passaggi sulle gibbose rocce ai limiti dei cespugli di ginestra, che con il loro giallo acrilico spiccavano sui prati. Risalivano la montagna e come pulci sulla schiena di un gigante, parevano non arrivare mai alla testa.

  • A. Rossi, Misteriose luci lontane, Albatros, Roma 2020, pp. 258-259.

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