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O TAVOLA OSCA

di Franco Porrone (1948)

Tu puoi ancor parlare

e dire chi furon i pentri avi

o epigrafe di bronzo,

urna di oscofoni segni.

Tu hai visto le prove

orrende e dure di Aquilonia,

città di gloria e di sventura

di cui resta solo il nome.

Sei rimasta sepolta

tra le pietre senza pietra,

o Tavola,

ti hanno fatto riveder il sole

le mani contadine.

Ed or, alle genti del mondo

parla di Sannio e di sanniti,

perché sei sosta, sei tempio:

mio tefurum sempre acceso.

  • F. Porrone, La Tavola Osca: dalla Macchia di Capracotta al British Museum di Londra. Documento della lingua e della religione dei sanniti, Grafikarte, Roma 1990, p. 6.

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