VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)

PAZZA ITALIA
di Andrea Valente (1968)
Un famoso cuoco, noto nel mondo per il suo gustosissimo brodo di non so cosa, ottimo e appetitoso davvero, ma che nessuno ha mai scoperto come fosse cucinato, fu invitato a inventare una nuova ricetta a base di capretto.
– Ci penserò su –, rispose il cuoco, che però non sembrava avere alcuna intenzione di mettersi lì e cucinare alcun capretto.
Del resto i capretti sono bestiole così simpatiche e carine che trangugiarsele in un boccone sarebbe un gran peccato. Comunque ci pensò su e... E succede sempre così: quando uno comincia a pensare non si sa mai quando finirà. Tant'è che il tempo passò e del cuoco non si ebbe notizia. Né, tanto meno, della ricetta. Ma il cuoco era persona di parola: dopo sette mesi e una settimana, a mezzogiorno in punto, ricomparve tutto vestito di bianco e con un mestolo nella tasca posteriore dei calzoni.
– Ho la ricetta, – affermò, – la ricetta di Capracotta.
– La ricetta della capra cotta, vorrai dire –, lo corresse il presidente della giuria.
– No, no, – riaffermò il cuoco, – la ricetta che mi avete chiesto di inventare si chiama proprio ricetta di Capracotta, con la ci maiuscola. E se la volete assaggiare, – continuò, – pongo due condizioni necessarie. O così, – concluse, – o pane e marmellata.
Certo, anche il pane e marmellata faceva abbastanza gola, ma ormai avevano aspettato talmente tanto che non avrebbero rinunciato al capretto per nulla al mondo. E poi due semplici condizioni non avrebbero tolto loro l'appetito.
– Sentiamo, dunque –, dissero tutti in coro e con l'acquolina in bocca.
– Innanzitutto, – sentenziò il cuoco, – la mia ricetta del capretto potrà essere cucinata solo ed esclusivamente nelle trattorie e nei ristoranti di Capracotta, dove l'aria è frizzante e si cucina meglio.
– Va bene –, acconsentì il comitato di giuria, che pur di riempirsi lo stomaco sarebbe andato a piedi anche più in là.
– Inoltre, – risentenziò il cuoco, – potrà essere servita soltanto il giorno di riposo.
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A. Valente, Pazza Italia, Gallucci, Roma 2006, pp. 48-51.