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VINCENZO FALCONI

(Capracotta, 25 aprile 1845 - Firenze, XX sec.)

Magistrato della Corte d'appello di Firenze

Antica famiglia presente a Capracotta fin dal 1650. Capostipiti del ramo capracottese furono Domenico (sposò Caterina Fiadino) e Filippo (sposò Elisabetta di Fiore). Annoverata tra i maggiori locati della Dogana di Foggia, con Agostino e Lonardantonio. Ha dato personaggi alla Chiesa locale, tra cui Filippo, Arciprete dal 1889, e Mons. Giandomenico. Altri s'interessarono del governo dell'Università: Leonardo Antonio (1822-1825), Bernardo (1831-1834), Francesco (1837-1840), Giuseppe (1846-1849), Giangregorio (1890-1895). Nicola fu invece rappresentante per Capracotta al Consiglio Provinciale nel periodo 1874-1910. Diversi membri di questa famiglia si dedicarono allo studio del diritto; si ricordano i magistrati Gaetano, Vincenzo e Nicola, e gli avvocati Leonardo (vivente nei primi del 1900), Michele, Adelchi, Ruggero e Sebastiano. Noto musicista e compositore, conosciuto soprattutto in Germania, fu Alfonso Falconi.

  • A. Di Sanza d'Alena, In cammino nel tempo. Percorso storico genealogico della famiglia di Sanza d'Alena e delle famiglie collegate, dal XVII al XXI secolo, Ilmiolibro, Roma 2015.

Di nuovo un tuffo nel passato per parlare di giurisprudenza. Nel primo volume della Guida non eravamo riusciti a reperire informazioni sull'avvocato Vincenzo Falconi, un uomo che riuscì a compiere l'intera carriera giuridica fino al grado di magistrato in Corte d'appello a Firenze. Autore di diversi saggi sulla Commissione permanente e su corpose riforme all'istituto dell'anzianità, proponiamo qui uno stralcio del modernissimo "I delitti di un farresiasta", in cui rispondeva alle critiche piovutegli addosso per aver tentato di intaccare i privilegi della sua casta: «Credevo di aver fatta opera meritoria, nell'interesse della grande maggioranza dei giudici anziani e degli altri funzionari tutti, ingiustamente trasandati, scrivendo e pubblicando il noto opuscolo sull'anzianità ed il merito, intorno alla quale quistione si discute da tanto tempo. Credetti allora che non fosse opera disonesta e denigratrice, sfrondare in quell'opuscolo gli allori di certe mediocrità, che, come l'ombra, si ammantano di falsa grandezza, esprimendo ancora il malcontento che serpeggia da tanto, e così visibilmente, nella nostra classe, pel modo onde si procede alle promozioni, col sistema della Commissione permanente, ripetendo, senza fine di offesa, le censure già mosse in modo tanto clamoroso, ai ministri del tempo, su pei giornali, a causa delle recenti ed insolite promozioni di due giudici dell'ultima categoria, rivelando infine i mezzi, e, dirò anzi, le lustre che si adoperano da certi ambiziosi per scavalcare i compagni».

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2017, p. 233.

Scritti di Vincenzo Falconi​:

  • V. Falconi, Riflessioni e proposte sull'art. 202 dell'ordinamento giudiziario, Faverio, Milano 1889;

  • V. Falconi, Giudici ottimi o giudici soltanto, ossia anzianità o merito?, Mozzon, Firenze 1898;

  • V. Falconi, La Commissione permanente e le promozioni dei giudici. Osservazioni critiche, Tip. Elzeviriana, Roma 1898;

  • V. Falconi, Incredibilia sed vera, ossia I delitti di un farresiasta e i fasti della crisomoscolatria, Mozzon, Firenze 1899;

  • V. Falconi, Il Consiglio superiore e la Commissione permanente, Mozzon, Firenze 1900.

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