VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
DAL VOLTURNO AL PO
di Giovanni Bonomi
La traversata sulla rotabile Pescolanciano, Agnone, Capracotta, Lanciano, fu un vero trionfo. La popolazione del Molise e dell'Abruzzo era tutta accesa di grande entusiasmo. Uomini e donne, vecchi e bambini, si riversavano sulle strade, applaudivano, gettavano fiori ed offrivano vino e frutta. Di tra il frastuono delle macchine ed il canto dei soldati, coglievamo benedizioni ed auguri. Ad ogni sosta eravamo assiepati; ci parlavano tutti insieme con un linguaggio babelico ed i bambini ci chiedevano cioccolata, caramelle, sigarette. Oh... esclamavano riconoscendoci per italiani «quelli di monte Marrone? Quelli di Mignano e di Cassino?». E si guardavano tra di loro, si passavano la notizia, ci sorridevano, ci stringevano la mano, baciavano perfino le macchine. La fama ci precedette.
– Passano gli italiani, arrivano i nostri soldati!
– Bene, bravi: voi attaccherete subito anche qui vero? Voi sfonderete di sicuro!
I paesi più vicini alla linea del fuoco apparivano maggiormente euforici e si sentivano ormai più sicuri. Il desiderio che si desse battaglia decisiva e, una buona volta, si allontanasse il fronte, era così ardente nella popolazione da giustificare i pochi benigni apprezzamenti sui soldati alleati. Scambiando la tattica temporeggiatrice dei comandi come inettitudine dei soldati, giudicavano questi ignavi, incapaci, indolenti:
– Non sanno che sparare giorno e notte e romperci le orecchie ma non avanzano di un metro; non pensano che al tè ed alla cioccolata! Se avessero voluto a quest'ora sarebbero già al Po. I tedeschi sono pochi e male attrezzati, ma questi alleati hanno una paura indiavolata. Non entrano in un paese se non quando i tedeschi se ne sono andati da due o tre giorni! Ma adesso voi italiani... Voi sì che siete soldati!
I nostri ne erano lusingati, rispondevano assicurando, facendo promesse e lanciavano baci. Io stavo sull'autoambulanza ed osservavo curioso e soddisfatto quelle scene così vivaci e colorite.
-
G. Bonomi, Dal Volturno al Po con le truppe cobelligeranti in Italia, vol. II, Nuove Ed., Milano 1974, pp. 9-10.