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Gli alberi del cieco


Minotauro cieco
P. Picasso, "Minotauro ciego guiado por una niña", 1934, olio su tela.

Tendi la mano, bambina,

e coglimi una mela

credo sia proprio vicina a te;

grazie... avevo indovinato,

sento la buccia fresca e levigata

e pare che tocchi le tue guance.


Tu eri ancora in fasce

quand'io di quest'albero

alla terra feci dono

e con cura le radici ricoprii

con umore soffice e caldo

perché le proteggesse

dal gelo della notte.


E il pesco, dimmi, è cresciuto il pesco

che a fianco piantai del melo

perché adulti protesi i rami

volta creassero a riparare il sole

e fresca rendessero l'estate?


...Sì padre, quest'arco di foglie

sovra i tuoi capelli bianchi

che tu senti frusciare debolmente

è il patto che un giorno

le tue mani ansiose del futuro

hanno trasformato in realtà.


Certo...

ora capisco!

Allora son proprio queste foglie

che creano la notte a me d'intorno

e mi vietano di guardare la luce;

forse... se indietro potessi io tornare

fogliame men folto costruire

che non m'impedisse di vedere il giorno.


Ma... rientriamo adesso

ho freddo e il sole è tramontato,

voglio scaldarmi al fuoco del camino,

èè tardi... è buio e sono stanco.

Sì... il sole da tempo è tramontato

rientriamo: è notte fonda intorno a noi!


....Teneramente, la bambina

lo condusse per mano verso casa

e menò all'uscio il chiavistello:

Fuori, gli alberi nel cielo

s'agitavan nell'azzurro!


Ugo D'Onofrio

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