– Ma avete visto Douglas come guarda la segretaria? Secondo me se l'è portata in barca e l'ha sventolata come una bandiera.
– Omnia munda mundis.
– Cioè... tutto il mondo è paese?
–Ignorante, è latino e significa "Tutti mondano i mandarini". Beh, comunque la barca di Douglas è una zattera vicino al mio mille piedi.
– Io ho una barca così grande che per andare da Crotone a Milazzo ho dovuto girare intorno all'intera Sardegna.
– Non potevi passare per lo stretto di Messina?
– Non ci passa.
– La mia barca è solo settecento piedi, direi parva sed apta mihi.
– Scusate, il cliente mi chiede a che ora atterri domani.
– I dialoghi tra partner sono come coiti, non vanno mai interrotti.
Parole sagge. I suddetti dialoghi durano trenta secondi, imbrattano, sono pieni di suoni gutturali senza senso e l'unico aspetto positivo è che prima o poi arrivano, alla fine, proprio come un coito. Quindi proseguo:
– Scusate, ripasso quando avete finito di eiac... ehm, parlare.
– Ormai ci hai interrotto... comunque rispondi tu per me.
– Ma non so né che volo prendi, né per dove, né quando!
– E allora informati meglio, e visto che ci sei prenotami il volo.
– Che volo? Per dove? Per quando?
– Qui le domande le faccio io. Perché non ho ancora il biglietto?
– E io che ne so?
– Non sai mai un cazzo. Allora il primo volo per Capracotta.
– Ma non c'è nessun aeroporto a Capracotta!
– Est modus in aerobus.
– C'hai sempre la scusa pronta per non fare un cazzo.
È bello sentirsi apprezzati.
Massimo Della Penna
Fonte: M. Della Penna, L'ultimo Abele. Storia di un'ossessione, Della Penna, Torino 2015.
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