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Belle da "morire"


Panorama di Capracotta (foto: G. La Morgia).

Il Molise, una regione troppo spesso considerata la meno attraente d'Italia dal punto di vista turistico, una regione poco conosciuta. Ricordo che quando nel 1982 la squadra calcistica del Campobasso passò in serie B i miei amici di Roma facevano confusione con la regione di appartenenza, chi con la Campania e chi con la Basilicata. In Molise ci ritorno spesso e sempre con grande piacere. I miei sono originari di Poggio Sannita, in provincia di Isernia, e si sono trasferiti a Roma prima che io nascessi. Il Molise, dopo la Valle d'Aosta, è la regione più piccola d'Italia con una superficie di 4.438 chilometri quadrati e con 136 comuni.

Uno di questi è Poggio Sannita, piccolo comune dell'Alto Molise con 700 abitanti, situato su una collina a 705 metri sul livello del mare che domina la valle del fiume Verrino. Facilmente raggiungibile (200 chilometri da Roma), il paese è meta ambita da quanti cercano una vacanza alternativa per rigenerarsi mentalmente e fisicamente in una natura incontaminata.

A circa sei chilometri troviamo Agnone: si capisce da lontano che questo è il "borgo delle campane", 12 sono le torri campanarie di altrettante chiese. È qui che dal 1300 la Pontificia Fonderia Marinelli tramanda di padre in figlio l'arte della fusione di enormi campane, oggi diffuse in centinaia di luoghi sacri nel mondo.

Sopra Agnone troviamo Capracotta (diventata famosa per essere stata citata in uno storico film di Alberto Sordi), stazione climatica e sciistica a 1.421 metri di altitudine, anch'essa ricca di tradizioni come quella della Pezzata, pietanza della civiltà della transumanza riproposta da un buon quarantennio la prima domenica di agosto.

Ma il Molise non è solo montagna e collina: da Montenero di Bisaccia a Petacciato, da Termoli a Campomarino, in questo lembo di mare pulito, non è soltanto l'integrità della costa - a tratti ancora selvaggia - a fare da richiamo, bensì l'insieme armonico e la possibilità di coniugare i monti e il mare con itinerari inediti e inconsueti tra arte, natura e tradizioni. E poi in Molise non c'è mafia, non c'è pizzo, anche perché è talmente povero che, se ai negozianti molisani venisse chiesto il pizzo, al massimo potrebbero offrire una mozzarella e un buon bicchiere di vino.

Dedico questo testo a mio padre.


Angelo Amicone

 

Fonte: A. Amicone, Belle da "rubare", in «Sincronizzando 7», II:3, Telecom, Milano, ottobre 2011.

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