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La Casa del Fascio di Capracotta


Il progetto della Casa del Fascio di Capracotta.

Sempre a puro titolo esemplificativo e restando in ambito meridionale, citiamo il progetto di Casa del Fascio di Capracotta, in provincia di Campobasso, i cui elaborati grafici furono redatti dall'arch. Giovanni Jacobucci di Roma. Nella relazione tecnica, datata 20 luglio 1942, l'ing. Pasquale Del Vasto di Campobasso che, incaricato della direzione dei lavori, completa il progetto con gli opportuni elaborati tecnici, così descrive l'opera:

La Casa del Fascio, che il Direttorio nazionale vuole costruire nel Comune di Capracotta, consta di un corpo semplice di fabbrica a due piani, nel quale sono ricavati il salone per le riunioni, nel piano rialzato, e quattro vani per uffici, nel primo piano; con la parte retrostante del lato sinistro contenente la gabbia della scala e con quella antistante, sporgente su due fronti, contenente la Torre Littoria, nella quale, nel piano rialzato, è ricavato un vano da adibirsi a bar e nel primo piano un vano da adibirsi ad ufficio.

Jacobucci aveva infatti concepito l'edificio in due volumi, un anonimo blocco parallelepipedo con le aperture prive di qualsiasi accentuazione decorativa, coperto da tetto a padiglione, e la torre rivestita in scheggionato di pietra, tozza e per di più coperta da un tetto ad una falda. In tal senso il rivestimento lapideo, opposto alla superficie intonacata del volume degli uffici, la mancanza di slancio e la copertura in legno rappresentano elementi estranei al repertorio linguistico del tipo, ma concorrenti a determinare l'aspetto montano adatto alla realtà ambientale del sito d'impianto, posto a 1.400 m. sul livello del mare.


Raffaele Giannantonio

 

Fonte: R. Giannantonio, La costruzione del Regime. Urbanistica, architettura e politica nell'Abruzzo del fascismo, Carabba, Lanciano 2006.

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