Il pilone delle Fonticelle parla a chi passa, a chi semplicemente sosta per uno sguardo al paese che disteso non lontano sembra in una perenne attesa.
La bocca d'acqua fresca è la linfa vitale che scorre nelle vene di Monte Cavallerizzo, attraversa il suo corpo robusto e si getta in parte in un invaso di pietra, in parte continua la sua corsa perdendosi giù nell'abbraccio rugoso della valle.
La fonte vive la mutevolezza delle stagioni: silenzi innevati, tormente, disgeli, refoli tiepidi, aliti caldi; confonde il suo linguaggio con scampanii, belati, calpestii di zoccoli, gridi di rapaci in volo e poi di nuovo resta a mormorare tra sé e sé aspettando ancora il pastore, il passante, il forestiero che arriva dal bosco vicino oppure dalla strada aperta che si snoda verso l'abitato, insomma qualcuno che cerca una tregua momentanea, che si ristora prima di riprendere il cammino e gli dà il benvenuto o l'arrivederci.
Flora Di Rienzo