VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
GARE DI SCI A CAPRACOTTA
Istituto Nazionae Luce (1929)
"Gare di sci a Capracotta"
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
IL RATTO DI BECKENBAUER
Flop TV (2009)
"La villa di lato"
di Maccio Capatonda (1978)
VIRGILIO JUAN
CASTIGLIONE
Le arie popolari musicate da artisti capracottesi
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
ALFONSO
FALCONI
NUNZIO
BACCARI
(1666-1738)
COME LUPI NELLA NEVE
di Marco Di Tillo (1951)
– Che fate qui dentro? – esclamò Severino, sbalordito.
– Il sangue bisogna muoverlo a mestiere – disse la donna, come se stesse svelando un'antica ricetta alla Prova del Cuoco – Se si formano i grumi, il sanguinaccio non viene buono.
– Ma perché state a fare questa cosa in mezzo al bosco? – domandò il maresciallo.
– Qui è meglio – rispose Miconi.
– E perché?
– Perché poi lo avremmo dovuto lasciare qui per tre giorni, alla serena.
– Alla serena? – chiese Severino.
– Al gelo. Poi, dopo, facciamo l'apparecchiatura.
– E che cos'è l'apparecchiatura? – domandò ancora il giovane.
– La ripartizione dei singoli pezzi – confermò il Miconi – Di questa bestia non si butta niente. Alla fine, utilizziamo tutto, tranne le unghie.
– Le unghie fanno acido – aggiunse la vecchia.
– Ha sentito, marescià? Le unghie fanno acido.
– Ho sentito, Miconi, ho sentito – Conte non si capacitava della strana situazione in cui si erano venuti a trovare – Ma tu prima hai detto avremmo dovuto. Perché? Adesso non lo lasciate più qui il maiale?
– Nossignore. Quei due hanno visto tutto e io non mi fido. Magari dopo tornano e si portano via la carne nostra.
– Quali due?
– C'era quello che gioca bene a pallone…
– Garrincha? – esclamò Lorenzo.
– Sì, ecco, proprio lui, che poi io neanche lo so perché lo chiamano così in paese. Io e il calcio siamo sempre stati due cose spaiate, non me n'è mai fregato niente.
– Lo so io di che ti frega a te – disse la vecchia.
– Mamma! Ti prego. Ci sono le forze dell'ordine qui.
– Perché, a loro non piace la buzzica che c'hanno le donne in mezzo alle gambe? – seguitò la sgradevole donna.
– Buzzica? – esclamò spiazzato Severino.
– Torniamo a noi, Miconi – disse ancora il maresciallo, cercando di riportare il discorso su toni più concreti. – Quindi avete incontrato Garrincha e il suo amico in questo posto?
– Stavano qui, quando siamo attivati con il maiale.
– E che cosa facevano qua dentro?
– Credo che si fossero appena svegliati. Forse hanno dormito qui.
– E poi, che hanno fatto?
– Appena ci hanno visti, sono scappati via di corsa. Sono andati lungo quel sentiero, quello che porta a Capracotta – disse Miconi, affacciandosi sulla porta della baracca e puntando il dito in una direzione precisa. Nello stesso momento anche la vecchia si affacciò sulla porta. Aveva tra le mani il mestolo, da cui calavano vischiose gocce di sangue fresco.
– Mezzo chilo di sanguinaccio anche per lei, marescià? – domandò.
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O. Di Tillo, Come lupi nella neve, Frilli, Genova 2021.