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Agnone-Pietrabbondante e Capracotta-S. Pietro Avellana


Mappa Mondadori di Campania, Abruzzi e Molise, 1957.

Nella seduta del 27 Novembre 1900 l'On. Comm. Falconi presentò alla Camera dei Deputati un progetto di legge pel distacco dei due Comuni di Pietrabbondante dal Mandamento di Agnone, e di S. Pietro Avellana da Capracotta per aggregarli al fortunato Carovilli. Questo semplice atto di malintesa lealtà del nostro illustre rappresentante verso una larga parte di elettori, ha dato luogo a varii e sfavorevoli comenti, e gli avversari hanno presa la palla al balzo per accusarlo presso a poco di alto tradimento; donde la necessità di eliminare gli equivoci e le esagerazioni, e di rimettere le cose al loro posto, dando alla volontà dell'On. Falconi l'esatto significato.

Che Agnone e Capracotta debbano con ragione essere dolenti di questo progettato distacco non è neppure a dubitarne, perché la perdita di un Comune arreca un aggravio di ratizzi, diminuisce l'importanza del Mandamento, danneggia i privati interessi. Ma che per tenere affermati i loro dritti di unione nei rapporti della circonscrizione giudiziaria debbano sconoscere gli altrui, è come volere cercare di addolcire con le spine le ferite che i reclamanti hanno o credono di avere. Il Comune di Pietrabbondante fin dal 1875 cominciò ad agitarsi presso il Consiglio Provinciale per separarsi dal Mandamento di Agnone, ed altrettanto ha fatto S. Pietro Avellana pel Mandamento di Capracotta dopo l'apertura della ferrovia per Isernia. I provvedimenti su questi voti furono da prima sospesi per dare tempo ai Comuni interessati di produrre memorie confutatrici, e per preparare dopo una discussione seria, ragionata; ma invano. Finalmente il Consiglio Provinciale finì col dare in diverse sedute i voti favorevoli.

Per la presentazione alla Camera del relativo progetto di legge fu fatto appello alla giustizia dell'On. Falconi, il quale, lungi dal volere arrecare uno strappo alla dignità di Agnone e di Capracotta, non trovò difficoltà, ma senza impegno e senza spirito di partegianeria, imperocché se altri Comuni per tarda resipiscenza si fossero creduti lesi sugl'interessi erano nel pieno dritto di esporre liberamente le loro ragioni, dal cui [...] poteva meglio emergere la verità.

Quanto a me osservo che, sollevata da tanti anni la quistione del distacco, era tempo oramai di farla risolvere, anche perché una corrente di poco benevoli relazioni si stava formando tra paesi i quali per la comunità di origini, di costumi e d'interessi sono destinati a porgersi il vicendevole aiuto, anziché ad odiarsi. E noi dobbiamo riputarci fortunati se la presentazione del progetto è stata fatta da persona autorevole e disinteressata, non con animo ab irato, ma tranquillo, per ottenere che una grave quistione che appassiona due Comuni fosse portata sull'ambiente sereno del Governo, dove si spuntano le armi delle false pretese, e si decide con quei criteri di equità e di legalità che sono la più salda garenzia delle nostre istituzioni.

Il Consiglio Comunale di Capracotta fin dal Dicembre ultimo volle con seria correttezza esaminare obbiettivamente la quistione, ed al solo motivo addotto da S. Pietro Avellana di volersi distaccare (comodità di viaggiare in ferrovia) ne contrappose altri importanti o meno validi, che furono rassegnati non ai favori, ma al giudizio imparziale del Governo. Se anche Agnone ha fatto altrettanto, smettendo gli attacchi che non menano a nulla quando vibra l'interesse di paesi interi, mi sembra che si sia messo nella via legale, che neppure agli avversari deve dispiacere.

L'On. Falconi, siamo sicuri, rimarrà estraneo innanzi alle ragioni che esporranno i Comuni, ed impedirà qualunque illecita ingerenza. Il Governo, unico arbitro della vertenza, esaminerà con deferente diligenza ogni motivo ed ogni circostanza, e provvederà. Auguriamoci frattanto che le ragioni di Agnone e di Capracotta avranno una sufficiente prevalenza per evitare la minacciata iattura, se non altro per non snaturare le relazioni dei Comuni del Mandamento col Capoluogo, per la storia e per l'unità delle circonscrizioni, e per mantenere il loro equilibrio acquisito nell'importanza giudiziaria anche per decoro della Magistratura. All'epoca delle strade e dell'elettricità, alla vigilia delle Sezioni di Pretura e del Magistrato circolante i motivi di viabilità, se non sono completamente inattendibili, debbono avere una minima importanza in questa complessa e scabrosa quistione.


Costantino Castiglione

 

Fonte: C. Castiglione, Agnone-Pietrabbondante Capracotta-S. Pietro Avellana, in «L'Alba», I:4, Isernia, 3 febbraio 1901.

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