L'ovale del viso di Annina si staccava nitido nel fazzoletto scuro e la figura asciutta procedeva con un passo un po' tirato, tenendo il braccio piegato sotto il petto come a sorreggerlo.
In lei traspirava una certa rettitudine, una sorta di riservatezza che raramente si apriva ad un sorriso.
Forse la vedovanza l'aveva segnata nel tempo: il marito ancora giovane era stato ucciso per rappresaglia dai tedeschi appena fuori il paese, insieme al fratello.
Nella cerchia delle donne sue coetanee occupava un posto discreto, amica di tutte, disposta a sbrigare piccole faccende si affacciava al portone o alla finestra delle case vicine per accordarsi e poi sfuggente e silenziosa riprendeva a muoversi.
Si occupava con cura della casa e di altri piccoli lavori domestici non avendo altri animali da accudire che qualche gallina; frequentava la chiesa e partecipava alla conversazione sedendo insieme alle altre donne in un angolo sotto casa sua al riparo dal vento e dalla nebbia che calava sui fianchi della montagna.
Flora Di Rienzo
Fonte: F. Di Rienzo, Piccolo florilegio, Capracotta 2011.