Ciascuno di noi, nella propria vita scolastica, avrà avuto l'occasione (se non di vivere e sperimentare) quantomeno di ascoltare la storiella divertente del compagno di classe svogliato, che chiede insistentemente di copiare il compito o la versione. Pigro e indolente, però, il compagno si lascia scoprire facilmente dal professore, in quanto egli - nella fretta della consegna all'ultimo minuto - ha copiato non solo il compito, ma anche la firma originale del suo autore. Inevitabili conseguenze sono un brutto voto e la possibilità di una bocciatura.
Ebbene, cosa succede quando la pratica (che oggi si dice) del "copia e incolla" riguarda la Pubblica Amministrazione?
Caso di studio il Comune di Gesualdo (AV).
Il 10 giugno scorso, ad un anno esatto dalla propria vittoria, nel giorno dunque del compleanno amministrativo, la maggioranza ha licenziato e pubblicato la delibera di Consiglio, la n. 17 del 30 maggio 2019, con cui si è approvato il rendiconto di gestione per l'esercizio 2018.
Leggendo la delibera, la prima cosa che colpisce è l'articolazione tecnica delle premesse, dense di riferimenti normativi.
Cinque pagine fitte fitte, in cui si dice: premesso che..., richiamato il..., dato atto che..., rilevato che..., richiamato il..., visto il..., considerato che..., ritenuto che..., considerato che..., vista la..., visto e richiamato il..., visto e richiamato altresì il..., ritenuto pertanto che..., dato atto che..., vista la..., considerato poi che..., dato inoltre che..., visti i... (segue elenco di 8 leggi), dato atto che... (segue elencazione di altri 6 punti), considerato che..., considerato ulteriormente che..., visto lo..., preso atto che... (segue elencazione di 12 punti), preso atto altresì che... (segue elencazione di 4 punti), visto lo..., vista la..., ritenuto pertanto di..., verificato inoltre che..., acquisiti i..., visti i... (segue indicazione di ulteriori 4 riferimenti), si delibera ecc. ecc.
Non è uno scherzo: 30 premesse cautelative, debitamente grassettate, precedono la delibera di approvazione del rendiconto!
Quale la ragione di tanta prudenza?
Semplice. La delibera di approvazione del rendiconto va trasmessa al prefetto, sia perché lo richiede la legge sia perché a richiederlo in questo caso è stato il prefetto stesso. La maggioranza, infatti, si è guardata bene dal pubblicizzare che il Consiglio comunale del 30 maggio scorso - generatore della relativa delibera - è stato convocato su diffida prefettizia, dato il mancato rispetto da parte dell'Amministrazione dei termini ordinari. Facile immaginare, pertanto, che la maggioranza - essendo stata colta in fallo - abbia voluto dimostrare al prefetto - sia pure in ritardo - la scrupolosità con cui si procede alla redazione di un atto amministrativo importante, quale è appunto la delibera di approvazione del rendiconto di gestione. Fin qui, pazienza.
Il problema vero è un altro. Chi spiega al prefetto che ora ha sul proprio tavolo un imbarazzante "copia e incolla" che gli giunge dal Comune di Gesualdo? Nessuno, perché nel frattempo se ne sarà accorto da sé.
Difatti, come nel caso dello studente frettoloso, colto dall'ansia di prestazione last minute, all'interno della delibera è scappata e si è tranquillamente lasciata la "firma dell'autore originale". Tant'è che, esattamente a metà atto, ovverosia alla quindicesima premessa su trenta, si legge che ad agire non è il Comune di Gesualdo, bensì quello di Guardia Lombardi!!! Veramente difficile a crederci!!!
Allora, volendo dar voce al non-scritto, la vera delibera dovrebbe recitare pressappoco così:
Premesso che codesta Amministrazione non ha provveduto ad approvare il rendiconto di gestione nei termini di legge; visto che il prefetto ci richiama alla responsabilità istituzionale diffidandoci ad agire; considerato però che non abbiamo tempo, voglia e competenza per fare quanto ci viene richiesto di fare, copiamo integralmente e trasmettiamo quanto già deliberato nel vicino comune di Guardia Lombardi (con delibera di consiglio n. 14 del 24 maggio 2019, tanto per essere scrupolosi). L'anno prossimo ci impegneremo a fare di più e meglio (si precisa tuttavia che i numeri del rendiconto trasmesso dovrebbero essere - non lo giuriamo, ma incrociamo le dita - quelli del Comune di Gesualdo).
Ironia a parte, si chiede: quanto conforme è la delibera di un Comune che in premessa dice di essere Ente diverso da quello che delibera?
Insensata sarebbe questa volta la risposta già data in altra occasione per altra vicenda: semplice errore materiale! Senza contare poi che da noi la categoria della cancellazione dell'errore materiale ha ormai assunto tinte surreali. Quindi, sulla scorta di quanto già accaduto e descritto a proposito della durata di un contratto di lavoro per istruttore direttivo contabile, nulla esclude che la ripubblicazione della delibera viziata - perché maldestramente copiata per intero da altro comune - dia il via a nuove rivelazioni (si scoprirà magari che il comune citato per errore non è Guardia Lombardi, bensì Capracotta o Pollena Trocchia).
No. Dopo una lunga serie di inaccettabili errori, aporie e contraddizioni, forse è arrivato il momento di chiedere scusa ad una comunità che paga centinaia di migliaia di euro per ottenere almeno un minimo di originalità nell'essere amministrati; forse è arrivato il momento istituzionale di chiedere scusa a quanti credono che l'amministrazione di un Comune debba passare attraverso atti legittimi, redatti con cura, perizia e competenza, oltre che nel rispetto della legge.
A distanza di un anno dall'insediamento, non si ha difficoltà a fare gli auguri di buon compleanno ad un'Amministrazione che decide di festeggiare l'evento, ma che la festa abbia fine una volta per tutte, onde evitare di rimanere ciascuno vittima della propria felicità individuale.
Domenico Forgione, Giuseppe Mastrominico e Luigia Solomita
Fonte: http://www.giuseppemastrominico.it/, 16 giugno 2019.
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