Il cane spinge il gregge a non disperdersi lungo il tragitto che porta alla Fonte della Staccia, corre dietro, di fianco e poi ancora dietro animoso e zelante, mentre il pastore a poca distanza lancia fischi di richiamo perché scendendo dalla balza del Monte Capraro si raggiunga tutti insieme l'acqua generosa che tracima oltre l'invaso.
A quel punto i corpi accaldati si accalcano avidi e compongono un tappeto di lana fluttuante, si spingono, arretrano, si allargano, diversamente qualche pecora s'inerpica al bordo del bosco per riprendere a brucare; intanto gli alberi mossi dal vento lasciano entrare lame di luce che sfiorano appena il getto della fontana mandando bagliori iridescenti, poi le fronde si ricompongono e come una cornice chiudono nell'ombra la scena.
Flora Di Rienzo
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