Sarà capitato a tutti di imbattersi nella Fonte della Staccia, quell'ampio pilone situato, a 3 chilometri dall'abitato di Capracotta, in località Sotto il Monte, in direzione di San Pietro Avellana, a poche curve di distanza dal monumento ai fratelli Fiadino.
La staccia (anticamente staggia o staggio) a cui fa riferimento la fonte deriva «da stare nel senso di sostenere», il che rimanda a sua volta ad un grosso palo o ad una pertica: l'etimologia originaria è infatti quella dello stadium latino, la nota misura di lunghezza. Evidentemente lì dove oggi sorge la Fonte della Staccia vi era in passato una qualche struttura recintata da bastoni, da aste o da sbarre di qualche tipo.
A ben vedere, la fonte a cui oggi ci dissetiamo - che si dice essere una delle migliori del territorio capracottese - trae le sue acque da una sorgente situata a qualche decina di metri più a monte, nel mezzo d'una radura che probabilmente, nei bei tempi andati, fungeva da stazzo ovino.
Un'ultima nota folcloristica riguarda il fatto che nel gioco della passatella, quando si lasciava qualcuno all'olmo (cioè restava a gola asciutta), gli si diceva: «E mó va' a véve a la Fónde de la Stàccia!».
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento
G. Cremonese, Vocabolario del dialetto agnonese, Bastone, Agnone 1898;
F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.
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