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Capracotta, 25 aprile 1893


Gentiluomini di Capracotta agli albori del '900 (foto: G. Paglione).

A solennizzare le Nozze d'argento dei Reali d'Italia, avvenimento fausto e memorabile per la Nazione, questa Società del Tiro a segno indisse una gara con sette premii, tra cui una medaglia d'oro, due d'argento, tre di bronzo ed una menzione onorevole.

Ridire il brio che animava tutti sul Campo, è difficile assai. Si gareggiava come per una nobile azione: tutti sarebbero voluto essere fortunati; ma la dea scelse i suoi.

Per le armi son fatti quelli che hanno braccio di ferro e precisione nella vista; e per ciò l'egregio Sig. Ottaviano Conti ottenne il primo premio. Gareggiò con il Sig. Croce di Tella, ma rimase soccumbente ed ottenne la medaglia di argento di primo grado. Toccò al Sig. Amatonicola Conti quella anche d'argento di secondo grado, che strappò con un colpo ben tirato al Sig. Giovannantonio Paglione, Direttore del Tiro, che si ebbe quella di bronzo di primo grado. Le altre due medaglie di bronzo furono guadagnate dai Signori Francesco Vizzoca e Gabriele di Tella, e la menzione onorevole si ebbe dal Sig. Ubaldo Di Nardo, che pure dové contenderla con altri due.

Questo fu il risultato del Tiro, che non poteva essere più soddisfacente; e dopo, tutti si ritornò in paese accompagnati dalla Banda musicale cittadina, al suono della marcia reale.

Come di regola, i vincitori erano più allegri di tutti, ed il primo tra essi, il Sig. Ottaviano Conti, volle addimostrarlo con i fatti. Fece distribuire del vino ai suonatori, ed apparecchiò per la sera nel Circolo d'Unione un complimento per i Socii, che riuscì divertitissimo, essendo stato seguito da suoni di violini e pianoforte.

E dopo la splendida tornata musicale avuta luogo a soli sei giorni di distanza, vi voleva la Gara del Tiro per rendere sempre più gaio questo paese, e mostrare ai lontani che ancora qui risplende il raggio della civiltà: quella civiltà che vi fu rintrodotta dai seguaci del Mazzini con la «Italia unita», di cui si conserva ancora una bandiera, e vi progredì con i seguaci di Garibaldi.

Capracotta è il secondo paese del Molise, che ha una Società di Tiro a segno ben costituita ed ordinata, mercè l'opera indefessa di molti volenterosi, tra cui va ben lodato il Vicepresidente Sig. Saverio Carugno, abile tiratore, quantunque nella gara fosse stato niente fortunato. E noi, cui piacciono le cose buone e utili, non possiamo ristarci dall'augurare a tutti gli altri paesi una Società come questa, tendente a sviluppare le membra e ad educare il cuore.

 

Per nostro conto poi dobbiamo col medesimo compiacimento rilevare, che la tornata musicale eseguita a cura di quella filarmonica a beneficio del violinista bavarese Eugenio Schmitgberger, la sera del 16 Aprile, riuscì a meraviglia, e di ciò va altamente lodato l'egregio Prof. Falconi, che è il Direttore dell'orchestra.

Nell'ampia sala della Congrega di Carità convenne il fiore dell'intelligenza di Capracotta ed anche il bel sesso era largamente rappresentato.

Il Presidente del Comitato Sig. Avv. Martino Vincenzo, Pretore del Mandamento, fece degnamente gli onori di casa, ed il Battagliere si compiace che in poco tempo di sua dimora in Capracotta, ha saputo conquistare la stima e la simpatia di tutti, per le sue precipue doti di mente e di cuore.


Ras

 

Fonte: Ras, Corrispondenza, in «Il Battagliere Indipendente», II:10, Isernia, 1° maggio 1893.

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