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Capracotta, gennaio 1885: società artigiana di mutuo soccorso


Via S. Giovanni sotto la neve (foto: G. Paglione).

Capracotta, 26 Gennaio 1885.

Con questa mia prima corrispondenza mando un saluto di cuore al vostro pregevole periodico "Aquilonia" il quale, dopo un anno di vita ha saputo acquistarsi buon nome, molta simpatia e valorosamente ha vinto le dure prove dei primi passi, con l'animo che vince ogni battaglia. Auguro all'Aquilonia lunga vita, e, ciò facendo, io auguro ai nostri paesi maggiore civiltà e migliori costumi.

Di qua ci ho poche notizie da mandare. Siamo sepolti a dirittura dalla neve, e le nostre case si sono trasformate in vere sorbettiere!... Grazie però ai buoni raccolti dell'anno scorso (facendo non esilarante eccezione del liquore del buon padre Noè) sino ad ora non si è fatta vedere quella vrutta e macilenta megera che appellasi fame! Gli indigenti, i malati e gli storpii poveri vengono soccorsi anche bene dalla Congrega di Carità, che con vero intelletto caritatevole, sa comprendere che in così brutta stagione bisogna a qualunque costo aiutare il povero, e l'infelice.

Di Puglia giungono cattive notizie per le industrie del bestiame, e, se il cielo non si mostrerà più benigno, sarà una vera calamità pel paese.

Qui si aspettano le nomine del Vice-Conciliatore, e del Sindaco. I buoni cittadini fanno voti che venga riconfermato nella seconda carica il Cav. Ruggiero Conti, perfetto gentiluomo ed ottimo amministratore della cosa pubblica.

Esiste in questo paese fin dal 28 Luglio del 1878 una Società artigiana di Mutuo Soccorso. È questa una istituzione che onora altamente la classe artigiana; ed in sette anni circa la Società ha fatto notevoli progressi materiali e morali. Posso affermare, senza timore di smentita, che il Sodalizio ha messe così robuste radici che non potrà più perire. La sera del giorno undici del corrente mese i socii artigiani inaugurarono la loro Sala di Radunanza e di Lettura con una bellissima festa, che, per brio, schietta e fraterna allegria non poteva riuscire migliore. Onore quindi ai nostri bravi artigiani, i quali, se seguiranno sempre la stessa via, non potranno fallire a glorioso porto, e giungeranno senza dubbio a più alti ed onorevoli destini.

Qualche altra cosa dirò in altre mie corrispondenze.


Ottaviano Conti

 

Fonte: O. Conti, Corrispondenze della Provincia, in «Aquilonia», II:3, Agnone, 1 febbraio 1885.

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