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Le corse in carrozza degli adolescenti capracottesi



Chi è stato adolescente a Capracotta tra gli anni '60 e '90 ha di certo conosciuto questi aggeggi infernali, impropriamente chiamati carrozze.

Delle antiche carrozze, infatti, non avevano né la comodità né la sicurezza né tantomeno i cavalli a trainare. Si trattava semplicemente di gettarsi sulle lunghe discese asfaltate di via Repubblica, via Risorgimento o via Leonardo Falconi, seduti su queste assi con ruote, e il più delle volte senza freni. Le gare di carrozze erano rinomate soprattutto nel rione di S. Giovanni, notoriamente più agricolo di quello di S. Antonio.

Al netto di qualche braccio rotto, di grossi lividi e brucianti abrasioni, è un miracolo che nessun giovane capracottese abbia perso la vita su questi maledetti mezzi di locomozione, che a volte finivano persino sotto le automobili.

Nella foto in alto la carrozza da competizione costruita da mio padre: scocca in legno d'abete, per ruote quattro cuscinetti a sfera, tecnologia frenante presa in prestito dai bob e al posto dello sterzo una corda tipo redini per cavallo. A quel tempo i genitori avevano un concetto di "sicurezza" per i loro figli molto diverso da quello attuale.


Francesco Mendozzi

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