Quando il tempo minaccia, perché le nuvole bianche annunziatrici di grandine corrono per il cielo, le donnicciuole, in segno di scongiuro, agitano in alto vibratamente le corone e recitano a voce alta il Rosario.
Se le bianche cavalle dei cieli, insensibili a tanto strazio di cuori, a tanto fervore di preci, si sciolgono in grandine, viene piantato verticalmente nel terreno un grosso coltello, si fanno tintinnire i campanelli posti davanti l'immagine de' Santi, si scuotono furiosamente le catene dei camini e spesso si gettano sulla strada.
E pensare che dette catene, per tema di disturbare le anime de' proprî defunti o d'invocare i diavoli, non vengono toccate che per gli usi domestici.
Ma, se anche lo scotimento delle catene non vale ad arrestare il malefico potere, una vergine uscirà all'aperto a raccogliere chicchi di gragnola con la bocca.
Il tempo, però, non sempre è cavaliere!
Oreste Conti
Fonte: O. Conti, Letteratura popolare capracottese, Pierro, Napoli 1911.
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