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Fonti e sorgenti di Capracotta: l'Acqua Zolfa


Acqua Zolfa Capracotta
La sorgente dell'Acqua Zolfa (foto: A. Mendozzi).

Capracotta vanta almeno una sorgente di acqua sulfurea, una serie di splendide vasche naturali al confine col territorio di Castel del Giudice che, in dialetto, prendono il nome di Acca Sólfa o Solfanàra. Queste acque termali furono riconosciute pubblicamente da Lorenzo Giustiniani nel lontano 1797, quando il grande erudito napoletano scrisse che «alla distanza di un miglio dall'abitato verso settentrione vi sorge un'acqua sulfurea, della quale fanno uso gli abitanti, e quegli altresì di altri luoghi vicini, per varie loro indisposizioni».

Da quel momento l'Acqua Zolfa venne menzionata in quasi tutti i dizionari che si occupavano di acque termali e terapeutiche: da Salvatore De Renzi a Giovanni Battista Carta, da Luigi Marieni ad Antonio Perone, da Guglielmo Jervis a Luigi Tioli. All'indomani dell'unificazione italiana, persino il Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio, nella Statistica ufficiale del 1868, riportò una fonte solforosa situata in territorio di Capracotta e detta di Castel del Giudice, caratterizzata da una portata giornaliera di 3.000 litri. Ne scrisse persino il prof. Giovannangelo Limoncelli sulla rivista "Il Manicomio Moderno", organo ufficiale dell'Ospedale psichiatrico di Nocera Inferiore, a proposito della cura delle malattie mentali nei comuni della Provincia di Molise.

Colui che più di tutti studiò la nostra fonte sulfurea fu Senofonte Squinabol, il quale, diventato professore di storia naturale presso il Regio Istituto Tecnico di Foggia, compì una lunga escursione a Capracotta, la cui dotta relazione venne pubblicata in francese, nell'estate del 1903, su "La Géographie", la rivista ufficiale della Société de Géographie, la più antica società geografica del mondo. Dopo aver tradotto il suo contributo, si legge che «nel letto del torrente Molinaro si trovano altre sorgenti fortemente mineralizzate che, sebbene note e descritte da tempo, sono attualmente trascurate; queste potrebbero essere utilizzate in ragione della loro elevata altitudine (1.000 m.s.l.m.) per dar vita a una stazione climatica. Tali sorgenti sgorgano a pochi metri dal confine tra Capracotta e Castel del Giudice, sul talweg [mezzo del confine fluviale, N.d.T.] del Molinaro, sotto una piccola cascata nei pressi della masseria Campanelli. Ci si arriva, seguendo un sentiero molto faticoso che funge da strada laterale tra Capracotta e Castel del Giudice, dopo un'ora buona di cammino. Le sorgenti in questione sono di tre tipi: solforose, magnesiache e ferruginose. Le prime sono fortemente mineralizzate e abbondanti. Ho effettuato delle misurazioni in loco da cui è emersa, senza contare l'acqua che si perde nella roccia, una portata di oltre 4.000 litri al giorno. Effettuando piccoli lavori di captazione, tale quantità potrebbe essere raddoppiata e, inoltre, potrebbe essere molto maggiore nella stagione non umida. La temperatura dell'acqua era di 16,5 °C mentre la temperatura dell'aria era di 21,5 °C».

Il prof. Squinabol, dunque, riconobbe tre diverse sorgenti sulfuree e certificò che la loro portata giornaliera era di oltre 4.000 litri! Tuttavia resterebbe confermata la nozione secondo cui l'Acqua Zolfa di Capracotta presenta una temperatura uguale o addirittura minore di quella esterna e che è fortemente «indicata negli erpeti», ossia contro l'herpes cutaneo.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • G. B. Carta, Dizionario geografico universale, tratto e compendiato dalle opere più accreditate e recenti di geografi insigni, Stamp. del Fibreno, Napoli 1843;

  • A. Ciccone (a cura di), Statistica del Regno d'Italia. Acque minerali: anno 1868, Tofani, Firenze 1869;

  • S. De Renzi, Guida medica per la città di Napoli e pel Regno, Filiatre, Napoli 1838.

  • F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;

  • L. Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, vol. III, Manfredi, Napoli, 1797;

  • G. Jervis, Guida alle acque minerali dell'Italia centrale, Loescher, Torino 1876;

  • G. Limoncelli, La pazzia nei Comuni della Provincia di Molise, in «Il Manicomio Moderno», IV:1, Nocera Inferiore, maggio 1888;

  • L. Marieni, Geografia medica dell'Italia: acque minerali, Vallardi, Milano 1870;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;

  • A. Perone, Dizionario universale topografico storico fisico-chimico terapeutico, Trani, Napoli 1870;

  • É. Reclus e A. Brunialti, L'Italia nella natura, nella storia, negli abitanti, nell'arte e nella vita presente, vol. II, Ed. Libraria, Milano 1904;

  • S. Squinabol, Une excursion à Capracotta en Molise: observations de géographie physique sur un territoire mal affermi, in «La Géographie», VIII:1, Société de Géographie, Paris, 15 luglio 1903;

  • L. Tioli, Le acque minerali e termali del Regno d'Italia, Hoepli, Milano 1894.

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