Il piccolo quartiere delle Croci prende il nome dalla croce del Calvario eretta nel 1907 dall'eremita Gaetano Fiadino a monte delle case, sul cosiddetto Colle Liscio. Ai suoi piedi, infatti, si trova la Fonte delle Croci, una vasca oggi in pietra e cemento in cui cade un'acqua sempre molto fredda, che origina dal serbatoio comunale.
Sul fianco sinistro della fonte, infatti, si apre la Guardata, mentre su quello destro, si estendono le Cese. La Fonte delle Croci è il crocevia d'obbligo per l'escursionista che si appresti a salire verso Prato Gentile o che faccia ritorno in paese.
È interessante rilevare, poi, come questa fonte presenti un mascherone pressoché identico a quello, doppio, della Fontana di San Giovanni, situata nell'omonimo rione. Probabilmente, i tre fauni dalle cui bocche sgorga l'acqua condividono fabbricante, periodo di fabbricazione ed acquirente.
A poche decine di metri dalla fonte, verso est, si forma stagionalmente il cosiddetto Lago della Vecchia. Chissà chi è la "vecchia" che gli ha dato il nome. Una donna che vi è caduta dentro? Una signora che era solita recarvicisi? Un'anziana che possedeva qualche appezzamento nelle vicinanze? Sta di fatto che questo specchio d'acqua, a cui i capracottesi hanno affibbiato un nome così altisonante, è un semplice stagno che si gonfia in autunno con le piogge e in primavera col disgelo.
La caratteristica più importante del Lago della Vecchia è che esso è l'habitat perfetto per la riproduzione di piccoli anfibi. La dott.ssa Gabriella Paglione, in una recente ricognizione scientifica, ha individuato le uova di almeno due specie: il rospo comune (Bufo bufo) e la rana alpina (Rana temporaria).
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.
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