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I due doni


Capracotta Clipper
Lo sdoganamento del Clipper al porto di Napoli.

Se c'è una stagione per spazzaneve è proprio quella che stiamo attraversando; si comprende, quindi, come gli abitanti di Capracotta, paese del Molise situato a 1.400 metri sull'Appennino, e beneficiato da molta neve per molti mesi dell'anno, siano inquieti avendo uno spazzaneve in viaggio e non ancora la certezza di vederlo arrivare sollecitamente.

A minacciare di fermare per la strada il prezioso attrezzo, c'è la Dogana. Lo spazzaneve, infatti, viene dall'America; è un dono dei capracottesi emigrati di là dell'Oceano, ai quali il sindaco del paesello molisano ha avuto la buona idea di rivolgersi perché lo aiutassero a rimpiazzare il vecchio spazzaneve portato via dai Tedeschi. Quest'idea di liberare dall'assedio dell'inverno nevoso un piccolo paese dell'Appennino, ha mosso la fantasia di molti Americani di nome anglosassone e ha toccato il cuore degli Americani di cognome capracottese e italiano. Per questa idea ha cantato Frank Sinatra e, perché essa si realizzasse, il sindaco di Jersey City, che è un Irlandese, ha fatto dare nella sua città una serie di spettacoli che ha fruttato bene. In questi giorni lo spazzaneve è sull'Oceano, a bordo d'una nave che lo trasporta gratuitamente. È proprio vero che, quando arriverà a Napoli, la Dogana non è disposta a lasciarlo proseguire se non si tira fuori un milioncino?

I capracottesi l'hanno sentito dire e sono inquieti; e perciò noi preghiamo il ministro delle Finanze, che è nato anche lui in un paese di montagna, e sa cosa vuol dire uno spazzaneve, di voler prendere la cosa a cuore e di far di tutto per rassicurarli. Tenga presente, tra l'altro, il ministro Vanoni, che, mentre lo spazzaneve arriva dall'America, un'automobile deve partire per la Russia, dono dei comunisti italiani per il settantesimo compleanno di Stalin, e anch'essa è alle prese con una pratica che, come dono, deve esentarla da qualsiasi corrispettivo di valuta. Facciamo una compensazione tra i due doni e vada subito ciascuno alla sua destinazione. Né ci dica il ministro che un mancato incasso da una parte non può mai compensare un mancato incasso dall'altra; anche se la Ragioneria ha il dovere di non vederlo, il compenso c'è.


Enrico Colombi

 

Fonte: Pangloss, I due doni, in «Corriere della Sera», Roma, 11-12 gennaio 1950.

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