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La "Gente di montagna" di Capracotta a Pozzale di Cadore


Qua éme nate e qua éma murì...


Gente di Montagna Capracotta Pozzale Cadore
La fotografia di Capracotta a Pozzale di Cadore.

Susanna da Cortà è la curatrice del progetto "Gente di montagna", una passeggiata fotografica e sonora che è possibile vivere per le strade di Pozzale di Cadore (1.054 m s.l.m.), un piccolo paese delle Dolomiti bellunesi, amministrativamente ricadente nel comune di Pieve di Cadore.

"Gente di montagna" è una mostra fotografica a cielo aperto con grandi fotografie affisse sui muri esterni delle case. Le oltre 100 foto raccontano di popoli di montagna di tutto il mondo. Durante un festival di musica popolare, la Cortà ha conosciuto Silvio Trotta dei Musicanti del Piccolo Borgo e, parlando con lui, ha pensato che «ci piacerebbe moltissimo avere una foto di Capracotta che rappresenta sicuramente nell'Italia centrale il vero paese di montagna».

Sono stato dunque contattato dalla curatrice ed, onorato di tanta attenzione, ho offerto la mia completa disponibilità al progetto. Dopo aver compreso quale fosse il taglio della mostra e quali le caratteristiche più profonde, ho optato per una fotografia storica di Capracotta che definirei "epica", una foto che è in grado di raccontare la montagna con la neve, il popolo e la speranza del futuro, la tecnica e la religione.

Proveniente dalla collezione di Sebastiano Sammarone, lo scatto è del 7 marzo 1950 e mostra il Capracotta-Clipper sulla strada provinciale Montesangrina. Sul gigantesco automezzo americano (giunto a Capracotta meno di 2 mesi prima), oltre al manovratore, vi sono altre 6 persone, perlopiù spalatori. Lo spazzaneve, infatti, sta aprendo la strada ad un'autocorriera stracolma di giovani. Quel torpedone proviene da Roma e trasporta i seminaristi dell'oratorio salesiano di Andria, guidato allora dal nostro don Carmelo Sciullo (1915-2018), che ovviamente è a capo del gruppo. La comitiva religiosa era infatti stata a Roma due giorni prima, il 5 marzo, per assistere alla «grandiosa apoteosi» della beatificazione di Domenico Savio, dopodiché, su insistenza del direttore Sciullo, si era diretta alla volta di Capracotta. Il cronista di quella spedizione scrisse che «è inutile qui ricordare le varie peripezie e la neve che ci salutò al primo apparire del più alto paese delle montagne dell'Appennino. Non da tralasciare nella cronaca il famoso spazzaneve americano che ci aiutò a raggiungere il tanto desiato paese».

Tornando alla mostra "Gente di montagna", la fotografia selezionata aveva bisogno di una parte audio, poiché ogni pannello deve prevedere un QR code grazie al quale sia possibile ascoltare una storia su quel determinato paese montano. Anche in questo caso, ho optato per una soluzione che rappresentasse pienamente la nostra gente, la sua indole mite, la vita di sacrifici, le difficoltà dell'inverno e l'innata allegrezza che la pervade. La scelta è caduta su Antonio Mendozzi "r'Amecùne", del quale ho rubato uno spezzone dell'intervista resa ai microfoni Rai durante il programma "Bellitalia" del 1995.

La grossa fotografia - con dimensioni 190x130 cm - è stata installata il 30 settembre scorso e, ad oggi, chiude il percorso espositivo di "Gente di montagna" in quel di Pozzale di Cadore, luogo incantato ed incantevole.



La didascalia, scritta da me in italiano ed inglese e riportata sul lato basso della fotografia, recita:

Capracotta, 7 marzo 1950, lo spazzaneve americano Walter Snow-Fighter apre la strada ad un pullman che trasporta seminaristi in visita al paese, archivio Sebastiano Sammarone.
Capracotta, 7th March 1950, the American snowplow Walter Snow-Fighter clears the way for a bus carrying seminarians visiting the village, Sebastiano Sammarone archive.

Il 13 novembre, finalmente, mi sono recato a Pozzale di Cadore per turismo. Era ora di pranzo e ho preferito non disturbare Susanna da Cortà. Assieme a mia moglie, però, abbiamo abbiamo fatto il giro completo di "Gente di montagna", prima di riprendere la strada di casa, felici di aver portato l'eco di Capracotta fin sulle Dolomiti...


Francesco Mendozzi

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