top of page

La Madonna del Rosario di Capracotta


Il busto della Madonna del Rosario.

Nel magazzino della Chiesa Madre è custodito quel che resta di una scultura lignea che a mio avviso ha un grande valore e che raffigura la Madonna del Rosario. L'opera risale al ventennio che va dal 1790 al 1810 e venne realizzata dall'anonimo artigiano molisano secondo i criteri di costruzione di una statua in manichino. Il volto e le braccia, assemblate con la tecnica di incollaggio a meccia e chiodatura, sono ancorate ad una struttura in legno che funge da busto e che nella parte inferiore lascia intuire la presenza di una macchina lignea a forma di gabbia (una sorta di girello), vero e proprio sostegno dell'intera opera.

La statua originale, vestita di tutto punto, ha risieduto fino ai primi anni '60 nella nicchia che oggi è dell'Assunzione di Maria, a sinistra guardando l'altare maggiore, su una mensa che nel XVII secolo rappresentava la cappella del S. Rosario, gestita dall'omonima congrega (qui), una confraternita ricca di anime e di pecore.

E non è un caso se al di sopra dell'altare del Rosario il prezioso Giovanni Leo Paglione abbia dipinto l'altrettanto prezioso murale della battaglia di Lepanto, dove il 7 ottobre 1571 si scontrarono la flotta ottomana e quelle cristiane della Lega Santa. In quel frangente, mentre si moriva per Cristo e per la Chiesa, si recitava il Santo Rosario coi prigionieri che «remavano ritmando il tempo con le decine dei misteri». Il trionfo militare, la cui notizia giunse a Roma ventitré giorni dopo, fu attribuito all'intercessione della Vergine, tanto che Pio V, nel 1572, istituì la festa di S. Maria della Vittoria, trasformata da Gregorio XIII nella cosiddetta Madonna del Rosario.


G. L. Paglione, "Papa Pio V prega la Madonna", 1946-49, tempera su intonaco.

Ciò che resta della Madonna del Rosario di Capracotta è il nudo busto d'un manichino che lascia intravedere un roseo décolleté e che è stato a sua volta privato del Bambin Gesù (portato sulla mano sinistra), "prestato" fino al 2017 alla statua lignea della Madonna di Loreto, dopo il furto del Bambinello avvenuto nel Santuario nei primi anni '80 e mai ritrovato.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016;

  • E. Novi Chavarria e V. Cocozza, Comunità e territorio. Per una storia del Molise moderno attraverso gli apprezzi feudali (1593-1744), Palladino, Campobasso 2015;

  • C. Siccardi, La Madonna del Rosario e la battaglia di Lepanto, in «Corrispondenza Romana», 1360, Roma, 8 ottobre 2014;

  • M. Venturoli e M. Praitano, G. Leo Paglione, Lampo, Campobasso 1999.

bottom of page