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Il matematico Nicola Trudi



(Campobasso, 21 luglio 1811 - Caserta, 3 ottobre 1884)


In base a una consolidata ed errata prassi i biografi del passato tendevano a trascurare la discendenza matrilineare dei grandi personaggi. Nicola Trudi, infatti, è sempre ricordato come un grandissimo matematico campobassano, altre volte come un figlio illustre di Forlì del Sannio. Ma in quasi nessun libro e su nessuna lapide egli viene ricordato per le sue origini capracottesi in quanto figlio di Rachele Carugno, a sua volta «figliuola di Preziosa Falconi, cugina dell'avo materno del defunto senatore Nicola Falconi, e sorella a Filippo Falconi, avo materno del padre di Tommaso Mosca».

Nel bel libro di Sergio Bucci sul Convitto Nazionale "Mario Pagano" di Campobasso, nella sezione dedicata agli studenti illustri, si legge che Trudi fu un «matematico insigne, come recita la lapide posta sulla facciata esterna del Convitto, [...] fu professore di Calcolo all'Università di Napoli dove si conserva tuttora un suo busto».

Nella capitale del Regno la famiglia Trudi abitò nel Palazzo Filangieri d'Arianello, in via Atri 23, uno splendido edificio sul quale oggi si stagliano, oltre a quella di Nicola Trudi, le epigrafi di Wolfgang Goethe, Gaetano Filangieri e Benedetto Croce, che lì vissero.

Facendo tesoro dei fitti contatti avuti con Jakob Steiner (1796-1863) e con Carl Jacobi (1804-1851), che nell'aprile 1844 furono in viaggio a Napoli, Nicola Trudi fu tra i primi a elevare il livello degli studi matematici nella capitale del Regno. Egli si era infatti discostato dal cav. Vincenzo Flauti (1782-1863) - uno dei principali esponenti della scuola matematica sintetica napoletana del XIX secolo che si rifaceva alla geometria euclidea -, di cui fu allievo, per seguire la geometria cartesiana e altri metodi moderni che cozzavano col principio d'autorità stabilito dalla dottrina della Chiesa.

Nicola Trudi fu socio del Reale Istituto d'Incoraggiamento, dell'Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche e dell'Accademia Pontaniana; i suoi contributi scientifici concernono la teoria delle funzioni ellittiche e i connessi poligoni di Poncelet. Nel 1862 pubblicò uno dei primi saggi sulla teoria dei determinanti, che vennero definiti "determinanti di Trudi" proprio per evidenziarne l'originalità rispetto a quelli di Alexandre-Théophile Vandermonde.

Alla ricerca scientifica Trudi affiancò sempre la missione didattica, tanto che fu professore di Calcolo infinitesimale presso l'Università di Napoli, dove ebbe per allievo anche Pasquale del Pezzo (1859-1936), futuro esponente della Scuola Italiana di Geometria Algebrica.

Ai nostri occhi appare altamente probabile che Nicola Trudi, soprattutto in giovane età, abbia soggiornato a Capracotta per far visita ai parenti materni e per godersi l'aria salubre d’alta montagna; tuttavia rileviamo che, allo stato attuale, non vi sono testimonianze scritte in grado di confermarcelo.


Francesco Mendozzi

 

Fonte: F. Mendozzi, In costanza del suo legittimo matrimonio. Sociologia del popolo di Capracotta desunta dai registri dello stato civile napoleonico (1809-1815), Youcanprint, Lecce 2021.

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