(Capracotta, 5 agosto 1812 - 25 febbraio 1889)
«Tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII secolo si insediò a Capracotta il primo nucleo familiare dei Bonanotte». Salvatore, il padre di Agostino, era un proprietario di greggi che probabilmente aveva visto aumentare la propria ricchezza all'indomani delle leggi eversive della feudalità. Il nostro Agostino, sesto di sette figli, dopo gli studi religiosi in quel di Trivento, venne nominato nel 1840 parroco di Montenero Val Cocchiara e, sette anni dopo, arciprete di Capracotta, dove restò in carica per ben 42 anni.
Va eccettuato un periodo di vacanza, dal 1872 al 1876, durante il quale don Agostino emigrò negli Stati Uniti, sostituito nell'arcipretura dal fratello maggiore Giuseppe.
L'utilissima monografia di Angela Caruso, discendente dei Bonanotte di Capracotta, fa luce su questo religioso e in parte chiarisce quali furono le cause del suo allontanamento, ossia uno «sconforto idealistico, sociale e, soprattutto, economico» in seguito alla confisca dei beni ecclesiastici da parte della nuova Italia, soprattutto per mano della cosiddetta Destra storica.
In effetti il nome di Agostino Bonanotte è intimamente legato alle battaglie che, assieme ad Errico Campanelli (1811-1891), procuratore del Capitolo di Capracotta, condusse per difendere la collegialità della nostra chiesa.
Dal saggio della Caruso emerge un Bonanotte ispirato da ideali liberali, antiborbonici, ma probabilmente le sue convinzioni non furono così nette, visto che mostrò servile deferenza nei riguardi di mons. Giandomenico Falconi quando quest'ultimo, inflessibile lealista, si ritirò a Capracotta. Anche per quanto concerne l'attivismo in favore della collegiata, alcuni osservatori non mancarono di mettere in dubbio il reale disinteresse dell'Arciprete.
Sulla scorta della cronistoria pubblicata nel 1926 da Luigi Campanelli circa «l'avventurosa missione assunta dal Procuratore», emerge che fu don Errico e non don Agostino a riportare i maggiori successi in difesa del titolo collegiale della Chiesa di S. Maria in Cielo Assunta, almeno fino all'«iniqua confisca» del 1867. Finanche il pastore Luigi Ianiro e il calzolaio Vincenzo Labbate, amatori della poesia, dedicarono sonetti altamente celebrativi nei riguardi di don Errico Campanelli e piuttosto pungenti nei confronti di don Agostino Bonanotte, che rispose con evidente «musoneria».
Francesco Mendozzi
Fonte: F. Mendozzi, In costanza del suo legittimo matrimonio. Sociologia del popolo di Capracotta desunta dai registri dello stato civile napoleonico (1809-1815), Youcanprint, Lecce 2021.
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