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Ne la culla


Vittoria Castiglione (1899-1939).

A Vittorina Castiglione


Il tenue raggio de la bianca luna

illumina il visetto a la bambina

che dorme soavemente ne la cuna;

le carezza la rosea manina


che fuor dei lini posa sopra il core,

e la fronte fulgente come stella,

e la dischiusa in dolce atto d'amore

deliziosissima boccuccia bella.


Che sogni, o bella bimba addormentata?

Sogni candidi gigli ed aulenti rose

o lunga fila d'angeli, beata

del ciel ne l'alte sfere radiose?


Dormi, o cara: lontane sono ancora

per te le dure prove de la vita;

e sogna: eterna e luminosa aurora

risplenda su la tua età fiorita.


Domani, col profumo delle viole,

dal dolce sonno ti farà svegliare

il primo raggio dell'aurato sole

e pia la mamma ti verrà a baciare.


Giuseppe Castiglione

 

Fonte: G. Castiglione, Ne la culla, in «L'Alba», I:17, Isernia, 12 maggio 1901.

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