A Vittorina Castiglione
Il tenue raggio de la bianca luna
illumina il visetto a la bambina
che dorme soavemente ne la cuna;
le carezza la rosea manina
che fuor dei lini posa sopra il core,
e la fronte fulgente come stella,
e la dischiusa in dolce atto d'amore
deliziosissima boccuccia bella.
Che sogni, o bella bimba addormentata?
Sogni candidi gigli ed aulenti rose
o lunga fila d'angeli, beata
del ciel ne l'alte sfere radiose?
Dormi, o cara: lontane sono ancora
per te le dure prove de la vita;
e sogna: eterna e luminosa aurora
risplenda su la tua età fiorita.
Domani, col profumo delle viole,
dal dolce sonno ti farà svegliare
il primo raggio dell'aurato sole
e pia la mamma ti verrà a baciare.
Giuseppe Castiglione
Fonte: G. Castiglione, Ne la culla, in «L'Alba», I:17, Isernia, 12 maggio 1901.
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