Otto anni fa Enzo Delli Quadri apriva le danze attorno alla patacca di Agnone e Luciano Scarpitti faceva una bella sintesi sullo stato dell'arte in quel momento.
Poi arrivava la perizia di Pietro Mastronardi e la vita per gli Inglesi si complicava.
Crollava il mito di Francesco Saverio Cremonese che, sindaco di Agnone, trafficava con il suo compare di cresima, il barone Giandomenico Falconi di Capracotta, per fare un colpo internazionale a spese degli Inglesi.
Infine Giuseppe Ciaramella scopriva il carteggio del Museo Archeologico di Napoli che dimostrava che nel 1932 il Ministero sapeva benissimo che l'originale stava ancora in Agnone e che era necessario che si procedesse all'acquisto dai legittimi proprietari che erano gli Amicarelli-D'Onofrio.
Antonino Di Iorio, Paolo Nuvoli, Bruno Paglione hanno ripetutamente gridato allo scandalo della disinformazione archeologica di Pietrabbondante ma si continua a far finta di niente per non urtare la suscettibilità dei baroni che sulla patacca di Londra hanno costruito una credibilità internazionale.
Sono passati otto anni.
I misteri ormai sono tutti svelati.
Paola Di Giannantonio ha chiarito finalmente anche gran parte dei significati che si nascondono dietro quest'elenco di cerimonie ed ora resta solo il desiderio che al prezioso reperto venga dato il rilievo che merita.
Il Molise non può perdere altro tempo e la tavola di bronzo deve essere restituita alla comunità di Pietrabbondante che ne è la storica e legittima destinataria.
Sarebbe bello se la Regione mettesse da parte le polemiche e avviasse le trattative per acquistarla dagli attuali proprietari D'Onofrio.
Ogni giorno che passa il suo valore monetario aumenta.
Nell'Ottocento la patacca fu venduta da Saverio Cremonese al trafficante Alessandro Castellani che la rifilò a British Museum per quattromila lire, che allora era una cifra!
Gli Amicarelli-D'Onofrio continuano legittimamente a possedere l'originale che oggi vale centinaia di migliaia di euro...
Più tempo passerà e maggiore sarà il suo valore!
Franco Valente