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La storia di Villa Blanc


Villa Blanc oggi, sede della Luiss Business School.

La storia di Villa Blanc inizia quando, nel 1973, la Società Generale Immobiliare vende la Villa all'Ambasciata dell'allora Germania Federale. Scoprimmo quasi per caso che l'accordo tra le parti prevedeva il perfezionamento del contratto previa eliminazione dei vincoli (e i vincoli sono leggi dello Stato) che tutelavano la Villa. Da allora iniziammo una battaglia, la cui prima vittoria tangibile fu una delibera del Comune in cui si dichiarava la Villa "zona N" (parco pubblico): era il 1974. In quei tempi la Villa era abbandonata a se stessa e chiusa al pubblico, si sperava che quello fosse l'ultimo atto di una battaglia vinta.

Diciotto anni dopo, nel 1992, le condizioni della Villa erano ulteriormente peggiorate e la Villa continuava a restare chiusa. In quell'anno, l'allora ministro dei Beni Culturali Ronchey acquisì la Villa tra i beni pubblici per frenare una delle ennesime speculazioni: la storia è nota, Ronchey dovette desistere.

Sei anni dopo la Luiss acquistava la Villa.

Fummo tra i sostenitori di quella soluzione. Un'università è comunque un servizio pubblico, un'istituzione culturale, e poi la Villa aveva veramente bisogno di restauri immediati.

Siamo nel 2002, sono passati quattro anni e la Villa è in uno stato di abbandono crescente e sempre chiusa al pubblico. L'anno prossimo sono trent'anni esatti che la vicenda della Villa ha avuto inizio. Abbiamo lottato contro amministratori sonnolenti, speculatori, vandali, ladri (una volta si sono persino rubati un'intera scalinata), incendi ecc.

Ad ogni nuova fase abbiamo chiesto di fare in fretta, abbiamo urlato ai quattro venti che ci sono pericoli per le strutture, pericoli per il parco e pericoli per il quartiere intorno.

Ad ogni nuova fase ci dicevano che finalmente si era trovata la soluzione più adatta alla Villa, che finalmente la Villa era salva e via dicendo.

Esauriti i facili entusiasmi di ogni nuova fase, quando tutti discordano del problema, tornavamo a chiedere di fare in fretta, urlare ai quattro venti che ci sono pericoli per le strutture, pericoli per il parco e pericoli per il quartiere intorno.

A trent'anni dall'inizio della nostra lotta e a quattro dall'acquisto da parte della Luiss, la Villa è ancora in stato d'abbandono. Anche questa volta torniamo a chiedere di fare in fretta, a urlare ai quattro venti che ci sono pericoli per le strutture, pericoli per il parco e pericoli per il quartiere intorno: non vorremmo essere ripetitivi, ma è la situazione a non cambiare.

La Villa va restaurata immediatamente e il parco non riceve manutenzioni serie ormai da decenni.

Noi continuiamo a sperare che il futuro di Villa Blanc sia tornare ad essere un bene fruibile, che possa diventare una sede universitaria con un parco aperto a tutti. Questo potrebbe essere uno degli ultimi appelli, non perché ci stancheremo di farli, ma perché potrebbe essere la Villa a non esistere più se non si parte immediatamente con un lavoro serio di restauro.

 

Antonina Di Rienzo

 
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