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E vergine di corpo di mente di desideri


Piromallo Capece Piscicelli
Epitaffio tombale della famiglia Piromallo Capece Piscicelli.

E vergine di corpo di mente di desideri, martire

di volontà di mortificazioni di dolori costantemente

e con letizia sostenuti in lunghissima infermità,

spenta sul vigor degli anni, meritasti che il pio

Sacerdote, il quale ti guidò giovinetta nel sentiero

della perfezione, dopo aver raccolto il tuo ultimo

respiro, ed averti pregato il riposo degli estinti,

s'inginocchiasse dinanzi al tuo cadavere a baciarti

la tepida mano, ed a raccomandarsi alla tua

intercessione. Deh, pietosa l'assisti; ed obbligo di

gratitudine ti stringa insieme a difendere da casi

rei il tuo maggior fratello, il quale ornava il tuo

sasso della più dotta iscrizione, che durerà per quanto

dura fra noi la memoria di tue virtù purissime

ed austere. Tu sola ne resti, o Luisa, Duchessa

di Capracotta, e Contessa di Salina; oh spirante

immagine della madre, esempio delle matrone

napolitane, onor del sesso, ah vivi, e serbati al tuo

illustre consorte; serbati alla consolazione d'una

famiglia, che dalla perdita di Lucrezia è così immersa

nel dolore e nel pianto, che né il tempo,

né le più giuste occasioni di gioia non han potuto

ancora, non che inaridire, ma scemar più che

tanto. Vivi, e serbati a far di tua vita parlante elogio

delle virtù di tua madre, ché ancor non sorse, né

sorgerà per ora chi valga a tesser laude eguale a' suoi

meriti. Alleviato io dunque d'un incarico, che mi

saria tornato assai malagevole a portare, i pregi

di Lucrezia, che furono alternativamente cagione

ed effetto di quei del marito, nell'elogio di lui rimarranno

sotto silenzio ingratamente ascosi?


Francesco Martello

 

Fonte: F. Martello, Prose italiane, Cataneo, Napoli 1855.

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