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Via Roma a Capracotta, una storia fascista


Via Sannio subito dopo la guerra.

Via Roma è la denominazione urbanistica più diffusa in Italia, figlia di una precisa imposizione del regime fascista.

Roma, la città che nel progetto politico di Mussolini sarebbe stata la capitale del nuovo impero fascista, avrebbe dovuto dare il nome a una via centrale e non secondaria di ogni Comune italiano. Il 1º agosto 1931, infatti, tutti i podestà - che avevano sostituito i sindaci nell'amministrazione municipale - ricevettero una circolare prefettizia con l'ordine perentorio di intitolare una strada alla Capitale del Regno d'Italia, in concomitanza col 28 ottobre 1931, inizio dell'anno X dell'era fascista.

Capracotta non fu da meno e nell'estate il podestà Gregorio Conti obbedì all'ordine del comm. Luigi Passerini, regio prefetto di Campobasso. Di strade centrali e non secondarie ve n'erano allora sei nel nostro paese: via Sant'Antonio, via Santa Maria delle Grazie, via San Giovanni, via Carfagna, via Nicola Falconi e via Sannio. Al podestà di Capracotta dovette sembrare oltremodo inopportuno cambiare il nome a strade intitolate ai santi o alla Vergine Maria, quindi rimasero in lizza le ultime tre.

Via Roma, già via Sannio, nel 1931.

La prima, via Carfagna, era perfetta per il cambio nominativo ma era "malfamata", un viottolo sporco, stretto ed angusto, e quindi non se ne fece nulla. Via Nicola Falconi, la grande rotabile di Capracotta, invece, aveva ottenuto quella denominazione appena 14 anni prima, all'indomani della morte del Senatore, quindi cambiarle nome sarebbe apparso come uno smacco alla più illustre famiglia locale. Rimaneva soltanto via Sannio, su cui nulla ostava al cambio di nome.

Se pensate che oggi via Sannio sia una semplice scalinata che, dalla casa canonica, scende su via Nicola Falconi, dovete sapere che questa, prima del 1931, collegava la Torre dell'Orologio con via S. Giovanni: la strada che oggi chiamiamo, per l'appunto, via Roma.

Attualmente vi sono dei comuni italiani che risultano privi di una "via Roma" o di un "corso Roma". I motivi sono diversi: in alcuni casi i sindaci eletti nel dopoguerra hanno deciso di rimuovere ogni imposizione di stampo fascista, in altri casi trattasi di municipalità che si sono distaccate dal comune originario. In Molise, ad oggi, via Roma sta in ognuno dei suoi 136 comuni.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • E. Fimiani e M. De Nicolò, Dal fascismo alla Repubblica: quanta continuità? Numeri, questioni, biografie, Viella, Roma 2020;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2017.

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