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Vincenzone


Vincenzo Evangelista (1894-1975).

'Ntunì, ch'a ditte ru buànne?

Nen sacce, n'aje capìte.

Così le donne affacciate in finestra o accorse al portone delle case si dicevano appena dopo che Vincenzone aveva richiamato l'attenzione del quartiere fermandosi al grande incrocio di S. Giovanni; il compito di banditore lo portava a ripetersi per le vie del paese, ma talvolta perdeva le parole nella voria che soffiava e nello schiamazzo dei bambini incuriositi e sfottenti.

Alto e dinoccolato, Vincenzone si piegava un po' su se stesso quando sostava agli angoli delle strade e si affidava più al suono della tromba che al potere della sua voce; così quello che arrivava alle orecchie della gente finiva per modificarsi: il quando diventava oggi o domani, il dove divantava un pressappoco qua o là sul quale aggiungere o togliere per chi aveva più fantasia.


Flora Di Rienzo

 

Fonte: F. Di Rienzo, Piccolo florilegio, Capracotta 2011.

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