Voglia di quiete
- Letteratura Capracottese
- 22 lug
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Murmure di vento,
folate di schiuma,
goccioline sospese nel cielo;
piuma senza peso
per aere volteggiare
che fugge via lontano
perduta fra i ricordi.
Non vedo e non sento,
soltanto pensieri sconnessi
provenienti da lontano,
appena percepibili,
privi di cuore e di ragione.
Prenderli sul palmo,
interrogarli e chieder loro
dell'intimo travaglio,
del duro maglio
che batte di continuo
ed assottiglia le meningi:
informe cestello di rame
ridotto a sfoglia trasparente
dall'abile artigiano.
Basta vi prego!
Lasciate riposar
la mia pazzia
e ponete fine al tormento.
Essa chiede buio e silenzio,
benefica quiete,
riposo sul fluttuare
di placido mare
fino a gorgo insperato,
improvviso e potente,
che l'essere
finalmente appaghi
e lo culli a riposar sereno
nel profondo degli abissi.
Ugo D'Onofrio