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Sull'aggregazione del comune di S. Pietro Avellana al mandamento di Carovilli


La stazione ferroviaria di S. Pietro Avellana-Capracotta.

Onorevoli Colleghi!

Il progetto di legge che presentiamo al vostro esame riguarda uno dei tanti casi, pur troppo frequenti, di modificazione di circoscrizioni locali. A cui meglio si provvederebbe con una legge organica, di carattere generale, ripetutamente invocata. E ciò sarebbe tanto più desiderabile, se non urgente, in quanto che aperta, da qualche tempo, la stura a frequenti proposte in questa materia, non sempre queste contemperano armonicamente i legittimi interessi nel caso speciale impegnati.

Ora trattasi del distacco del comune di San Pietro Avellana, dal mandamento di Capracotta, per essere aggregato a quello di Carovilli, su proposta di iniziativa parlamentare dell'onorevole Giacomo Ferri, presentata alla Camera il 2 maggio 1905.

Il mandamento di Capracotta è così costituito:

  • Capracotta, abitanti 4.502;

  • S. Pietro Avellana, abitanti 2.622;

  • Castel del Giudice, abitanti 1.399;

  • S. Angelo del Pesco, abitanti 1.260;

  • Pescopennataro, abitanti 1.533;

  • Totale abitanti 11.316.

Ciascuno dei citati comuni, meno S. Pietro Avellana è in comunicazione col Capoluogo del mandamento, mediante strade rotabili del seguente percorso:

  • Castel del Giudice, km. 15,250;

  • S. Angelo del Pesco, km. 13,700;

  • Pescopennataro, km. 10,830.

Se anche il comune di S. Pietro Avellana avesse provveduto alla costruzione della strada rotabile si troverebbe oggi in comunicazione col capoluogo del mandamento alla stessa stregua degli altri comuni con un percorso di chilometri 14,700.

Ma i Sampietresi avevano in animo di giovarsi della linea ferroviaria, Sulmona-Isernia, in costruzione, per rivolgere altrove le loro comunicazioni. Di fatti aperta al traffico la detta linea nel 1897, principiarono nel comune di S. Pietro Avellana le agitazioni per distaccarsi dal mandamento di Capracotta ed aggregarsi a quello di Carovilli.

La linea Sulmona-Isernia a 2 chilometri dal comune di S. Pietro Avellana congiunge con un percorso di circa 15 chilometri questa stazione a quella del comune di Carovilli. Per i Sampietresi quindi, in prospettiva di congiungersi ad altro capoluogo di mandamento mediante 2 chilometri di strada rotabile e circa 15 di via ferrata, non si curarono di provvedere alla loro migliore comunicazione con Capracotta.

Tutto ciò non depone a favore di uno spirito eccessivamente fraterno del comune di S. Pietro Avellana per gli altri quattro comuni del mandamento di Capracotta, verso dei quali, e specialmente verso Capracotta si trova legato da antiche tradizioni di rilevanti interessi terrieri e personali.

Mentre il territorio del comune di San Pietro Avellana ha una estesissima zona di confine con quelli dei comuni di Capracotta e di Castel del Giudice non ha, non che qualsivoglia confine, neppure un punto di contatto col territorio del comune di Carovilli, dal quale è completamente separato dalla vasta estensione del terreno del comune di Vastogirardi.

E si aggiunga che il vasto territorio del comune di S. Pietro Avellana si estende fino a 2 chilometri dal comune di Capracotta. Lo che importo che gravi e molteplici interessi verranno spostati dalla loro sede naturale per abbandonarli a maggiore disagio.

Certamente per gli abitanti di S. Pietro Avellana riescirà più comodo di recarsi a Carovilli percorrendo 2 chilometri di strada rotabile e circa 15 di via ferrata, anzi che, allo stato delle cose, percorrerne 7,400 di strada mulattiera per andare a Capracotta.

Ma ove il comune di S. Pietro Avellana avesse provveduto alla costruzione della strada obbligatoria, come a suo tempo vi ottemperavano gli altri comuni del mandamento sarebbe già da anni in facile comunicazione con Capracotta suo naturale capoluogo di mandamento.

Invece di questa strada, costituita da tre tronchi: uno di due chilometri a carico del comune di Capracotta è costruito; uno a carico del comune di S. Pietro Avellana, pure di due chilometri che, congiunge questo comune alla stazione ferroviaria, pure è costruito, rimane completamente abbandonata la costruzione cui avrebbe dovuto provvedere S. Pietro Avellana dei chilometri 10,700 che congiungendo i due citati tronchi darebbe la facile comunicazione col capoluogo del mandamento.

Mentre, in conclusione, tutti i comuni del mandamento di Capracotta, ed in special modo questo capoluogo, presero vivo interesse nel provvedere alla viabilità, S. Pietro Avellana ripose ogni sua diretta aspirazione al beneficio della ferrovia Sulmona-Isernia. È forse anche umano, tutto ciò; ma non cade dubbio sul rilevante danno derivante dal distacco di S. Pietro Avellana per tutti gli altri comuni del mandamento di Capracotta.

Si capisce quindi l'agitazione, della cittadinanza del comune di Capracotta e tutto un movimento insurrezionale degli altri quattro comuni del mandamento.

Tutti concordi i Consigli comunali di Capracotta, Castel del Giudice, S. Angelo del Pesco e Pescopennataro deliberarono con unanimità di consenso di far voto al Governo ed ai due rami del Parlamento, perché non fosse convertito in legge il progetto di distacco del comune di S. Pietro Avellana dal mandamento di Capracotta.

È evidente che questa proposta di legge ha dato luogo ad un vero e grave conflitto di legittimi interessi. E se la vostra Commissione si è indugiata alquanto nel sottoporla al vostro giudizio è giusto appunto perché di tale conflitto fu ed è preoccupata. Ma in considerazione dei frequenti fatti che in S. Pietro Avellana, a giudizio delle stesse autorità politiche, turbano l'ordine pubblico, ha deliberato di sottoporla al vostro esame.


Francesco Montagna

 

Fonte: Relazione della Commissione sull'aggregazione del comune di San Pietro Avellana al mandamento di Carovilli, in «Atti Parlamentari», Camera dei Deputati, XXII:1904-1906, Roma, 25 maggio 1905.

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