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Agnone e le sue campane



– Il Molise è la seconda regione più piccola d'Italia dopo la Valle d'Aosta – mi ha detto Stefi.

– Lasciamo il mare e torniamo in montagna? – le ho chiesto.

– La montagna è il cuore del Molise. E i molisani sono degli abilissimi artigiani. Cerchi un ottimo falegname? Uno scalpellino che lavori con bravura la pietra? Dei coltellinai che fabbrichino coltelli e forbici di ogni dimensione? Magari dei ramai che lavorino il rame sbalzato? O ti incuriosisce la fabbricazione delle zampogne? Allora sei nella regione giusta, Valentina. I paesi che la popolano sono ancora legati alle tradizioni del passato. Hanno dei nomi strani e curiosi, ma belli da pronunciare. Si chiamano Agnone, Pietrabbondante, Pescopennataro, Vastogirardi, Capracotta. Quest'ultimo si trova a 1.400 metri di quota e sembra sospeso fra la terra e il cielo. Ma non andremo fin lassù. La nostra prima tappa è Agnone.

– Cos'ha di speciale questo paese?

– Vi si fabbricano le campane, Valentina. E non solo per l'Italia, ma anche per New York e Sidney. Così l'aria del mondo si riempie di suoni inventati nel Molise.

Ad Agnone ci hanno indicato subito la Pontificia Fonderia Marinelli.

– Andate, andate. Vi faranno sicuramente assistere a una colata – ci ha detto un signore che sembrava il sindaco del paese.

Quando siamo entrate nella fucina della fonderia, mi è sembrato di mettere il naso nel cuore di un vulcano. E di lì a poco abbiamo assistito a una colata di bronzo incandescente, tra il crepitio delle fiamme e dense nuvole di fumo.

– Non avrei mai immaginato una cosa del genere! – ho esclamato.

E mi sono chiesta da quale chiesa e in quale parte del mondo la campana appena costruita avrebbe lanciato al cielo il suo suono argentino.


Angelo Petrosino

 

Fonte: A. Petrosino, Il viaggio in Italia di Valentina, Piemme, Casale Monferrato 2002.

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