Nei più di vent'anni che sono stato vicino ad un Santo Sacerdote dal nome Orlando Di Tella, di Capracotta, direttore del Seminario di Trivento, ho maturato delle considerazioni di cui vorrei un giudizio, iniziando dalla bellissima grotta del paese di Pietracupa, in cui su una vecchia macina di molino, vi è sopra un antico Cristo di legno senza braccia, che sembra sempre volerci dire: «Siate voi le mie braccia».
La prima cosa che feci, fu un studio accurato della possibilità che, in tempi storici, questa caverna possa essere stata anche un antico Mitreo. Quindi, la possibilità che le 'ndocce del paese, siano l'avviso del ritorno, per Natale, di quanti non risiedevano più nel paese, lontani solo per ragione di lavoro, problema tristemente difficile a trovarsi nel nostro Molise.
Per maggiormente santificare la grotta in base al pensiero di Don Orlando, parroco del paese, vi portai un Gesù Bambino di legno, comprato a Nazareth, ed un calice, pure di legno, acquistato a Betlemme, ambedue benedetti, allo scopo, da Papa Wojtyla. Ogni anno, poi, feci venire, per la Messa natalizia, due bravi zampognari da Casalciprano, e c'era anche una mia novena, molto diffusa, ora, in tutto il Molise.
Io, poi, mi sono sempre impegnato con una nota cantante ed un giovane organista, per i canti religiosi da me composti. Don Orlando, dal canto suo, mi faceva mantenere un calice pieno di vino, da cui attingere per bagnare le ostie, od, alcune volte, mi faceva dare la comunione alle tante persone amiche che, spesso, venivano anche da Campobasso. Insomma, l'intento era riuscire a creare una seconda Greccio, una Betlemme molisana.
Tornando al Padre Nostro, mi accorsi che c'era un errore che, per abitudine, viene ancora ripetuto. «E non ci indurre in tentazione» (Ne nos inducat in temtationem). Ma non è il Signore che ci induce in tentazione. La frase andava corretta, nella maniera più semplice, con un semplice "si". «E non ci si induca in tentazione».
Parlando poi, del mistero della Santa Trinità, una e trina, dove si parla del Signore Gesù Cristo, nato dal Padre, prima di tutti i secoli. Se nato, vuol dire che prima non c'era. La Trinità, come noto, è composta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, e si parla di Gesù, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre.
Orbene, il mio pensiero è che essendo la Santa Trinità una, il mistero potrebbe essere spiegato in questo modo: il Padre è la mente, lo Spirito Santo, il naturale pensiero dell’amore per Gesù Cristo, che si è immolato per l’umanità, attraverso la prescelta Maria. E quindi, la corretta dizione sarebbe stata: Padre, Spirito Santo, Gesù Cristo, cosa che mi sembra più giusta, perché il Padre, solo in un afflato di Spirito Santo, ha potuto generare il Figlio.
Don Orlando si è spento ad Isernia, nelle mie braccia, il 24 agosto 2014, dicendomi: «Sarò il tuo Angelo Custode». Ebbe tre funerali: Pietracupa, Trivento e Capracotta, dove erano presenti, e lo accompagnarono, 52 sacerdoti e due Vescovi.
Vincenzo Ferro
Fonte: http://www.vincenzoferro.it/, 22 giugno 2019.